Esteri

Corea del Sud: dichiarato lo stato di legge marziale, il Parlamento vota immediatamente per l'abolizione

Redazione
 
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha dichiarato la legge marziale in un discorso televisivo a sorpresa trasmesso questa sera (ora locale), accusando il principale partito di opposizione del Paese di simpatizzare per la Corea del Nord e di svolgere attività antistatali.

Yoon non ha detto quali misure specifiche sarebbero state prese. Ha citato una mozione del Partito Democratico di opposizione, che ha la maggioranza in parlamento, per mettere sotto accusa i procuratori principali e respingere una proposta di bilancio del governo.
Il presidente ha etichettato le azioni dell'opposizione come "un chiaro comportamento anti-Stato mirato a incitare la ribellione". Ha inoltre affermato che questi atti hanno "paralizzato gli affari di stato e trasformato l'Assemblea nazionale in una tana di criminali".

Yoon ha descritto la legge marziale come una misura necessaria per sradicare queste "forze anti-Stato spudoratamente pro-Nord'', giustificando la decisione come essenziale per proteggere le libertà e la sicurezza delle persone, garantire la sostenibilità del paese e trasmettere una nazione stabile alle generazioni future.
Il presidente ha quindi accusato l'opposizione di aver trasformato la nazione in un "paradiso della droga" e di avere creato uno stato di disordine dannoso per la sicurezza pubblica e il sostentamento.

Ha anche affermato che il Partito Democratico stava tentando di rovesciare il sistema liberaldemocratico, dichiarando: "L'Assemblea Nazionale è diventata un mostro che mina la democrazia liberale e la nazione è in uno stato precario, barcollando sull'orlo del collasso". Ha quindi assicurato i sudcoreani dicendo: "Elimineremo le forze anti-Stato e ripristineremo la normalità nel Paese il più rapidamente possibile". Pur riconoscendo che la legge marziale potrebbe causare qualche inconveniente, ha promesso sforzi per minimizzare il suo impatto sul pubblico.

Le ore successive sono state caratterizzate da sconti e caos, con la svolta arrivata dal voto del Parlamento, che all'unanimità (190 voti contro 0) ha votato per l'abolizione della legge marziale.
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