A Bari prende il via una nuova stagione per lo sviluppo industriale pugliese grazie all’accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, che mette a disposizione delle imprese locali ben 9 miliardi di euro fino al 2028. Un’intesa strategica che rientra nel programma nazionale da 200 miliardi di euro annunciato a gennaio dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e dal CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, volto a sostenere la competitività del sistema produttivo italiano.
Confindustria e Intesa Sanpaolo insieme per la Puglia con nove miliardi
L’incontro, ospitato nella sede di Confindustria Puglia, ha visto la partecipazione di Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, Alessandra Modenese (nella foto), direttrice regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo, e numerosi imprenditori locali. Un focus particolare è stato dedicato alla Zona Economica Speciale (ZES) Unica del Mezzogiorno, considerata una leva strategica per attrarre investimenti, rafforzare le filiere produttive e stimolare l’innovazione.
Le risorse stanziate puntano a sostenere progetti legati alla Transizione 5.0, all’intelligenza artificiale, alle scienze della vita e a nuovi modelli produttivi evoluti. Previsto anche un importante supporto al piano per l’Abitare Sostenibile, volto a favorire la mobilità e l’attrazione di talenti sul territorio.
Alessandra Modenese ha sottolineato l’impegno di Intesa Sanpaolo a fianco delle imprese locali: “Con questo accordo confermiamo e rinnoviamo il nostro sostegno all’intero sistema economico regionale, favorendo nuovi investimenti sostenibili nella ZES Unica. Le aziende pugliesi hanno dimostrato grande capacità di adattamento, puntando su strategie ESG e sull’innovazione come chiavi per rafforzare la competitività”.
Sergio Fontana ha ribadito l’importanza dell’intesa come segnale concreto per un nuovo modello di sviluppo industriale: “Le imprese pugliesi hanno affrontato con coraggio le sfide della trasformazione tecnologica e sostenibile. Questo accordo offre strumenti concreti per consolidare la struttura economica pugliese come motore di innovazione e competitività nel Sud. La ZES Unica rappresenta un’opportunità storica per attrarre investimenti e rafforzare le filiere strategiche regionali”.
I numeri confermano il potenziale: la Puglia, con un valore aggiunto complessivo stimato a 82,6 miliardi di euro nel 2024, rappresenta quasi il 20% dell’economia del Mezzogiorno. Con circa 19.500 imprese manifatturiere e 130.000 occupati, la regione si conferma un pilastro produttivo del Sud, grazie anche a un export che supera gli 8 miliardi di euro.
La collaborazione tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, iniziata nel 2009, ha già permesso di erogare oltre 450 miliardi di euro in quindici anni al sistema produttivo italiano. L’accordo odierno segna un ulteriore passo avanti per favorire la crescita delle imprese, sostenere nuovi insediamenti industriali, sviluppare start-up ad alto contenuto tecnologico e accelerare la transizione energetica ed ecologica.
La Puglia si prepara così a diventare sempre più protagonista nel panorama nazionale e internazionale, rafforzando il suo ruolo di ponte strategico tra Europa e Mediterraneo.