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La condanna di Marine Le Pen scatena la guerra globale della destra contro la magistratura

Redazione
 
La condanna di Marine Le Pen scatena la guerra globale della destra contro la magistratura

Sono bastati pochi minuti e Marine Le Pen, appena condannata per una vicenda non politica, ma legata alla gestione di fondi quando era europarlamentare, è stata sommersa di attestazioni di vicinanza e solidarietà che le sono giunte da mezzo mondo, caratterizzate da un comune denominatore: l'attacco alla magistratura, considerata emanazione di una determinata parte politica.

La condanna di Marine Le Pen scatena la guerra globale della destra contro la magistratura

Messaggi da ogni dove, in cui l'esponente del Rassemblement national (colpita anche da un provvedimento che ne impedisce la eleggibilità) è stata paragonata ad una vittima sacrificale, diventando il simbolo della persecuzione politica, a dispetto del fatto che la condanna e le relative accuse sono legate a ben altro. Ma questo poco ha spostato nel giudizio degli amici di Le Pen sul fatto che il processo si basava sull'assunto, peraltro ampiamente documentato, che sono stati dirottati più di 4 milioni di euro di fondi del Parlamento europeo a favore del partito.

La condanna della destra internazionale è stata unanime, con toni che hanno sfiorato il parossismo.
Donald Trump ha scritto che "la caccia alle streghe contro Marine Le Pen è un altro esempio di come i sinistrorsi europei usino il Lawfare per mettere a tacere la libertà di parola e censurare il loro avversario politico, questa volta arrivando persino a metterlo in prigione", anche se quest'ultima affermazione non corrisponde al vero.

Trump, in un post su Truth Social, ha descritto l'accusa come "minore", aggiungendo ''LIBERATE MARINE LE PEN".
A lui ha dato manforte Elon Musk, secondo il quale "quando la sinistra radicale non riesce a vincere tramite il voto democratico, abusa del sistema legale per mettere in prigione i propri oppositori. Questo è il loro copione standard in tutto il mondo".

Anche la Russia è scesa in campo per difendere Marine Le Pen, che con Mosca ha rapporti solidi e di lunga data.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha descritto il verdetto come parte di un modello più ampio di capitali europee che "calpestano le norme democratiche". Pure Matteo Salvini si è unito al coro delle proteste, paragonando la condanna di Le Pen (che ha ricambiato con un videomessaggio al congresso della Lega) a quanto accaduto in Romania, dove sono stati annullati i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali tra i sospetti di ingerenza russa.

Ma la sentenza che ha condannato Marine Le Pen è stata così scandalosa come dicono gli esponenti della destra?
Non esattamente perché i giuristi francesi concordano nel dire che il verdetto è impeccabile nel merito. Mathieu Carpentier, professore di diritto alla Toulouse Capitole University, citando la sentenza di oltre 150 pagine emessa dai tre giudici, ha detto che se Le Pen ''non avesse infranto la legge, non sarebbe stata condannata".

E sul fatto che la sentenza sia stata condannata dai leader della destra globale, il cattedratico ha chiosato come sia ''molto interessante perché sono le stesse persone che chiedono condanne assolutamente esemplari per la delinquenza e che la giustizia sia severa", ricordando che la stessa Le Penha chiesto nel 2013 l' ineleggibilità a vita per i politici condannati per reati penali durante il loro mandato.

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