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Cina: l'economia in affanno, tra profitti industriali in calo e pressioni deflazionistiche

Redazione
 
Cina: l'economia in affanno, tra profitti industriali in calo e pressioni deflazionistiche

Gli utili delle principali aziende industriali cinesi sono scesi dello 0,3% nei primi due mesi di quest’anno, dopo tre anni consecutivi di forti cali, sostenuti dal miglioramento della redditività nei settori manifatturiero e delle materie prime. I dati ufficiali, resi noti oggi, hanno mostrato che gli utili industriali della Cina sono diminuiti nei primi mesi dell’anno, mentre le imprese devono far fronte alla persistente pressione deflazionistica e alle crescenti tensioni commerciali globali.

Cina: l'economia in affanno, tra profitti industriali in calo e pressioni deflazionistiche

A dicembre, gli utili sono rimbalzati dell′11% su base annua, interrompendo quattro mesi consecutivi di cali, a dimostrazione del fatto che le misure di stimolo adottate da Pechino a partire da fine settembre hanno iniziato a diffondersi nell'economia, anche se gli ultimi dati offuscano il quadro.

Ma, dicono gli analisti, anche se l'umore sull'economia cinese sta decisamente migliorando, la situazione continua a mostrare un quadro contrastante, con gli utili aziendali sono ancora in ritardo e il sentimento dei consumatoriche resta a livelli contenuti.

Stando ai dati ufficiali, nei primi due mesi le aziende industriali sostenute dallo Stato hanno visto i propri profitti crescere del 2,1%, mentre quelle con investimenti esteri hanno visto aumentare i profitti del 4,9%.

I profitti nel settore manifatturiero e nell'industria dei servizi di pubblica utilità (elettricità, riscaldamento, gas e fornitura idrica) sono aumentati rispettivamente del 4,8% e del 13,5% rispetto all'anno precedente. Tuttavia, i profitti nell'industria mineraria sono crollati del 25,2% rispetto all’anno precedente.

Pechino ha fissato un ambizioso obiettivo di crescita di ''circa il 5%'' per quest’anno, un obiettivo che, secondo gli analisti, richiederà misure di stimolo più forti per compensare l’impatto dei dazi statunitensi più elevati.

I decisori politici cinesi hanno lanciato diversi cicli di misure di stimolo nella seconda metà dell’anno scorso, tra cui l’espansione di un programma di permuta di beni di consumo per aumentare la domanda che ha aiutato il paese a raggiungere il suo obiettivo di crescita ufficiale di “circa il 5%”.

Diverse banche di Wall Street hanno mostrato un atteggiamento più ottimista sulle prospettive del Paese quest’anno, citando segnali di ripresa nell’economia, pur riconoscendo che all’orizzonte permangono i venti contrari dovuti ai dazi.

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