Economia

Il Cda di Pirelli certifica (a stretta maggioranza) la fine del controllo cinese per adeguarsi alle normative Usa

Redazione
 
Il Cda di Pirelli certifica (a stretta maggioranza) la fine del controllo cinese per adeguarsi alle normative Usa

Con una maggioranza di 9 consiglieri su 15, il Consiglio di amministrazione di Pirelli ha certificato, sotto forma di informativa, la cessazione del controllo cinese sulla società per venire incontro alle normative Usa e poter operare nel mercato americano. L'informativa, secondo la quale con la Golden Power, è venuto meno il controllo di MPI Italy (e, per l’effetto, di Sinochem) su Pirelli ai sensi dell’IFRS 10,
è contenuta nella relazione finanziaria sui conti 2024 che è stata appunto oggetto di votazione da parte del Cda: hanno votato contro il presidente Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian, Fan Xiaohua, mentre Tang Grace si è astenuta.

Il Cda di Pirelli certifica la fine del controllo cinese

I consiglieri che hanno votato contro al bilancio, oppure si sono astenuti, hanno tenuto a precisare che la loro opposizione non riguarda i conti, ma solo l'informativa sulla cessazione del controllo da parte di Sinochem, non condividendone le motivazioni anche in considerazione del fatto che il patto parasociale fra Camfin e Cnrc/MPI Italy è ancora in vigore e che pertanto, a loro parere, Cnrc/MPI Italy mantiene il controllo su Pirelli ai sensi del Teso unico di finanza.

Ora parte il dialogo con gli Stati Uniti, mercato chiave per Pirelli nel segmento dei pneumatici High Value e di sviluppo e diffusione della tecnologia Cyber Tyre, che sarebbe stato precluso al gruppo se fosse rimasto sotto il controllo di un gruppo cinese. Il management in una nota ha ribadito che continuerà nel dialogo con i principali soci per allineare la governance di Pirelli alle normative americane, in particolare quella legata ai veicoli connessi, nell’interesse della società e di tutti i suoi stakeholders.

Intanto si preannuncia battaglia all'assemblea prevista per il 12 giugno prossimo, sull'effettivo controllo della società e in particolare, se per valutare la situazione si debba ricorrere al Tuf, oppure ai principi contabili internazionali contenuti nell'IFRS 10, come la stessa Consob aveva richiesto. Sinochem, sempre attraverso MPI Italy possiede infatti poco più del 37% del gruppo italiano, mentre Marco Tronchetti Provera (in foto) ne detiene quasi il 25,3%. Si ricorda che verifica della sussistenza del controllo da parte del gruppo Sinochem, attraverso Marco Polo Italy, era stata sollevata dal collegio sindacale e dai vertici societari dopo l'emanazione da parte del Governo del decreto sulla Golden Power.

Per il 2025, Pirelli, malgrado le elevate incertezze provocate dai dazi Usa, conferma gli obiettivi finanziari già annunciati anche grazie la definizione di un piano di mitigazione dell'impatto che provocherebbe l'entrata in vigore delle nuove tariffe statuntensi.

A Piazza Affari, il titolo Pirelli si mostra poco mosso, con un calo dello 0,11%, a 5,384 euro.

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