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Capodanno: come proteggere i nostri animali dai botti

Redazione
 
Capodanno: come proteggere i nostri animali dai botti

Ormai ci siamo. Il conto alla rovescia verso il 2026 è praticamente iniziato, portando con sé speranze, gioia collettiva e promesse sussurrate tra un brindisi e l'altro. Ma mentre noi ci prepariamo a festeggiare, c'è chi in casa vive quelle stesse ore con un'angoscia crescente. Cani che tremano nascosti sotto il letto, gatti irrigiditi negli angoli più remoti delle case, piccoli roditori paralizzati nelle loro gabbie: per migliaia di animali domestici, i botti di Capodanno sono un'esperienza traumatica fatta di scoppi improvvisi, lampi accecanti e frequenze sonore che aggrediscono orecchie ben più sensibili delle nostre.

Capodanno: come proteggere i nostri animali dai botti

Ogni anno è la stessa storia: le associazioni chiedono di fermare i botti, i comuni emanano divieti. Poi arriva la mezzanotte e, ordinanze o no, il fragore esplode ugualmente. Quindi, lasciando da parte il dibattito etico, veniamo al dunque: cosa possiamo fare concretamente? Innanzitutto: non esistono rimedi dell’ultimo minuto. Perché la protezione inizia ben prima della notte di San Silvestro. Gli esperti, infatti, insistono sull'importanza della desensibilizzazione progressiva: abituare gradualmente l'animale ai rumori forti attraverso registrazioni di fuochi d'artificio riprodotte a volume basso, aumentando l'intensità nel tempo all'interno di un contesto positivo.

Biscotti, carezze, giochi: associare quei suoni a qualcosa di piacevole può smussare la reazione di panico quando arriveranno i veri botti. Non è una soluzione miracolosa, ma può fare la differenza tra un animale che sobbalza e uno che si paralizza dal terrore. Quando però la sera del 31 dicembre arriva, la strategia cambia. La prima regola d'oro è tenere gli animali dentro casa, lontano da balconi, terrazzi e giardini. Può sembrare ovvio, eppure ogni anno decine di cani e gatti scappano in preda al panico, smarriti, feriti, a volte mai più ritrovati.

Chiudere bene porte e finestre, abbassare le persiane, bloccare le gattaiole automatiche: ogni barriera tra l'ambiente domestico e il mondo esterno contribuisce a creare uno scudo protettivo, attenuando l'impatto dei rumori che inevitabilmente filtreranno. E però, non basta isolare. Dentro casa, l'animale ha bisogno di un rifugio: non un posto qualunque, ma uno spazio che conosce, dove si sente al sicuro. Può essere sotto il letto, dietro il divano del salotto, dentro un armadio con coperte morbide.

L'importante è che sia facilmente accessibile e che l'animale lo abbia già scelto come suo territorio di conforto nei momenti difficili. La gestione di luci e suoni diventa cruciale. Tende pesanti o coperte oscuranti sulle finestre non solo bloccano la vista dei lampi luminosi, ma aiutano anche a smorzare l'eco dei botti. Nel frattempo, una colonna sonora di sottofondo può fare miracoli: musica classica a basso volume, suoni della pioggia, melodie pensate appositamente per calmare gli animali. Non si tratta di coprire completamente i rumori esterni – impresa quasi impossibile – ma di creare un tappeto sonoro familiare che dia all'animale qualcosa di sicuro a cui aggrapparsi.

Negli ultimi anni, i veterinari comportamentalisti hanno riscoperto il potere del comfort fisico. Giubbotti come il ThunderShirt, che avvolgono il corpo dell'animale con una leggera pressione costante – simile a un abbraccio – si sono rivelati sorprendentemente efficaci per molti cani ansiosi, e anche per alcuni gatti che li tollerano. Non sono una panacea, ma per certi animali rappresentano un'ancora di sicurezza nelle ore più buie della serata.

Le ore che precedono la mezzanotte hanno un'importanza spesso sottovalutata. Una lunga passeggiata nel pomeriggio, quando le strade sono ancora tranquille, permette al cane di scaricare energia e tensione. Una sessione di gioco intenso, coccole prolungate: tutto contribuisce a rilassare l'animale prima che inizi il frastuono notturno. Anche mantenere gli orari abituali dei pasti e delle routine quotidiane aiuta: gli animali si aggrappano alla prevedibilità per orientarsi quando tutto intorno sembra impazzire. Non tutti reagiscono allo stesso modo, naturalmente.

Alcuni cani tremano vistosamente, ansimano, si nascondono sotto il primo mobile disponibile con le orecchie schiacciate contro la testa. I gatti, creature più riservate nel loro disagio, potrebbero semplicemente scomparire, ritirati in qualche anfratto dove restano immobili per ore, con gli occhi dilatati e il corpo teso come una corda di violino. Riconoscere questi segnali è fondamentale per rispondere nel modo giusto: mai forzare il contatto e non rafforzare con troppe coccole, o peggio sgridandoli, comportamenti dettati dalla paura.

L'unica risposta sensata è la presenza rassicurante. Per gli animali con fobie profonde o disturbi d'ansia conclamati, una visita dal veterinario prima delle feste può aprire nuove possibilità. Esistono farmaci e integratori calmanti che, usati sotto controllo medico, possono aiutare un animale particolarmente sensibile a superare la notte senza traumi duraturi. In altri casi, una consulenza con un comportamentalista può tracciare un percorso di desensibilizzazione a lungo termine, lavorando sulla reazione dell'animale ai rumori forti che, ahinoi, sicuramente proseguiranno per giorni e giorni.

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