L'ex governatore della Banca del Canada, Mark Carney, rispettando le previsioni della vigilia, è stato eletto leader del Partito liberale canadese e, quindi, designato a succedere al Primo Ministro Justin Trudeau alla guida del Paese. in un momento in cui sono fortissime le tensioni con gli Stati Uniti.
Il Canada si affiderà a Mark Carney nel braccio di ferro con Trump
È stata una vittoria annunciata per Carney, che ha ottenuto l'85,9 per cento dei voti e il sostegno di 131.674 dei 151.899 membri che hanno votato. Staccatissimi i tre esponenti liberali che, sulla carta, erano i suoi antagonisti: Chrystia Freeland (8% dei voti), Karina Gould (3,2%) e Frank Baylis (3%). L'elezione è avvenuta al Rogers Centre di Ottawa, alla presenza di circa 2.000 attivisti liberali.
Dopo aver prestato giuramento con il suo nuovo gabinetto davanti al governatore generale Mary Simon, si prevede che convocherà elezioni federali prima che il Parlamento venga prorogato il 24 marzo.
Nel suo discorso pronunciato in gran parte in inglese, Carney ha adottato un tono sicuro e fiducioso, ma è stato molto incisivo nei confronti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del leader conservatore Pierre Poilievre, che, secondo i sondaggi, dovrebbe uscire vincitore dalle elezioni politiche.
Carney, davanti alle minacce di Trump, che ha imposto dazi doganali del 25% sulle merci canadesi, affermando di volere fare del Paese il 51° stato americano, Carney afferma di voler incarnare una nuova leadership .
"Francamente - ha detto - , ci vorrà un cambiamento, un grande cambiamento. Ma so che i canadesi sono pronti".
"Le persone vogliono il cambiamento perché sono preoccupate - ha affermato il nuovo leader liberale -. Sono preoccupati per il costo della vita e per la crisi immobiliare. Sono preoccupati per il futuro dei giovani. E sono preoccupati per il futuro del Canada di fronte alle minacce del presidente Trump e a un mondo sempre più diviso e pericoloso. Gli americani vogliono le nostre risorse, la nostra acqua, il nostro territorio, il nostro Paese - ha affermato -. Distruggerebbe il nostro modo di essere!".
Carney ha anche colto l'occasione per sottolineare le differenze tra Canada e Stati Uniti: "negli Stati Uniti l'assistenza sanitaria è un settore molto redditizio. In Canada è un diritto. L'America è un melting pot . Il Canada è un mosaico.
Negli Stati Uniti le differenze non vengono riconosciute. Non riconosciamo le Prime Nazioni. E non ci saranno mai diritti per la lingua francese".
"La gioia di vivere, la cultura e la lingua francese fanno parte della nostra identità - ha detto ancora -. Devono essere protetti, devono essere promossi. Non li scambieremo mai e poi mai con nessun accordo commerciale!".
Il nuovo leader liberale ha voluto anche dissociarsi dal curriculum di Justin Trudeau. Dopo averlo ringraziato per i suoi numerosi successi , ha comunque ribadito la sua volontà di abbandonare la tassazione del carbonio per i consumatori, una misura ambientale a lungo difesa dal governo liberale. Ha inoltre ribadito che abolirà l'imposta sulle plusvalenze.
Il Primo Ministro uscente è intervenuto in serata, attaccando anche il Presidente Trump e il leader conservatore Poilievre.
Cavalcando l'onda del patriottismo che sta travolgendo il Paese, a fronte delle continue provocazioni che arrivano dalla Casa Bianca, Carney ha affermato: "Sappiamo essere diplomatici quando necessario, ma sappiamo anche combattere quando è necessario! Un Paese è più di una bandiera o di un territorio: è una visione che si costruisce giorno dopo giorno".
Su X, Pierre Poilievre ha accusato i liberali di aver ingannato i canadesi per farsi rieleggere una quarta volta sostituendo Trudeau con il suo consigliere economico, Mark Carney . "Abbiamo bisogno di un nuovo governo conservatore che metta il Canada al primo posto, per una volta", ha scritto.
Diversi attivisti incontrati sul posto hanno dichiarato di aver deciso di recente di iscriversi al Partito Liberale del Canada, in particolare per contrastare l'ascesa dei conservatori nelle intenzioni di voto alle prossime elezioni federali. Anche l'elezione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e le sue minacce contro il Canada hanno contribuito alla loro decisione.