Economia

Borse: in rialzo i mercati asiatici, mentre Wall Street aspetta le decisioni della Federal Reserve

Redazione
 
Buona giornata per i mercati della regione Asia-Pacifico, sotto la spinta dei risultati positivi di Wall Street, che aspetta le prossime mosse della Federal Reserve, confidando che l'andamento dell'inflazione spinga la Fed verso nuovi e importanti tagli dei tassi, che aiutino l'economia americana.
La rinnovata intenzione di Pechino di sostenere, con misure più specifiche, la zoppicante economia cinese ha contribuito alle buone performance dei principali indici. L'indice Hang Seng di Hong Kong è balzato dell'1,7% a 20.501,14, mentre l'indice Shanghai Composite è cresciuto dello 0,6% a 3.454,52.

Molto bene è andato anche l'indice di riferimento della borsa di Tokyo, il Nikkei 225, che ha registrato un robusto + 1,3% a 39.897,13.
In ripresa anche il Kospi della Corea del Sud ha guadagnato lo 0,9% a 2.464,00, mentre il Paese sembra cercare di riassorbire lo shock seguito alle turbolenze politiche.
In controtendenza rispetto al resto della regione l'australiano S & P/ASX 200, che ha perso 0,2%.

Bene anche il Taiex di Taiwan (+ 0,7%) e il Set di Bangkok (+ 0,3%), mentre l'indiano Sensex in India è rimasto pressoché invariato.
Ieri, dando corpo alla speranza che la Federal Reserve possa prendere decisioni per aiutare l'economia statunitense, gli indici azionari americani hanno ripreso la loro marcia.
L'S & P 500 è salito dello 0,8%, chiudendo a 6.084,19, mentre il Nasdaq Composite si è irrobustito grazie a un + 1,8% a 20.034,89, abbattendo per la prima volta la soglia dei 20.000.
Il Dow Jones Industrial Average, invece, è sceso dello 0,2% a 44.148,56.

L'inflazione negli Stati Uniti è salita al 2,7% a novembre rispetto all'anno precedente, dal 2,6% di ottobre, alimentata da auto usate, camere d'albergo e generi alimentari più costosi. Ciò dimostra che alcune pressioni sui prezzi rimangono elevate, ma non abbastanza da impedire alla Fed di tagliare i tassi di interesse nella riunione della prossima settimana.
In altre contrattazioni di questa mattina, il greggio di riferimento statunitense è salito di 5 centesimi a 70,34 dollari l barile nelle contrattazioni elettroniche sul New York Mercantile Exchange. Il Brent è salito di 11 centesimi a 73,63 dollari al barile.
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