Il panorama bancario italiano mai come in questo periodo mostra una evidente effervescenza, tra grandi manovre e altrettanti grandi speranze. Ma, se questo è lo scenario più vicino alla grande finanza, c'è poi il fattore umano, i dipendenti, coloro che, ogni giorno, danno il loro contributo al buon andamento delle banche.
BNL guarda all'uso dell'Intelligenza artificiale, ma punta sempre sull'Uomo
Per questo, quando si apprende che una grande banca, come BNL, ha voluto incontrare le rappresentanze sindacali per discutere dei temi più attuali, tra i quali il ricorso all'Intelligenza artificiale e le dinamiche di carriera dentro l'istituto, la notizia deve essere presa come una conferma della bontà delle relazioni industriali tra vertici e dipendenti.
E non si è trattato di un incontro di routine - doveva durare un'ora e mezzo, si è protratto per un'altra ora - e la composizione della delegazione dei vertici di BNL - guidata dall'Amministratrice delegata Elena Goitini e di cui facevano parte anche la CPE Geraldine Conti e l'Head of Labour Affair and Ethics, Carlo Fazzi - lo conferma.
L'onere di illustrate la linea di BNL è toccato a Elena Goitini (in foto), che ha affrontato in prima battuta il tema dell'Intelligenza artificiale, spiegando che, grazie alla collaborazione con la francese Mistral, ha optato che un approccio che salvaguardi l'aspetto umano, ma al tempo stesso sia pragmatico, considerando l’IA una opportunità e non una minaccia, utile a migliorare il lavoro dei dipendenti, non certo per sostituirli.
Per Goitini, quindi, mentre l'azienda mette a disposizione del personale la dotazione tecnologica, tocca ai lavoratori fari parte attiva del nuovo percorso, attraverso la formazione e una ridefinizione del lavoro.
Ma, come ha sottolineato l'Ad per anticipare perplessità e timori, l'Intelligenza artificiale supporta il lavoro, ma certo non sostituisce la fase decisionale, che resta di pertinenza dei dipendenti.
Goitini ha poi riservato parte del suo intervento ad un tema fondamentale, quello del rapporto tra la banca e la clientela. Un rapporto sul quale, per quanto riguarda BNL, l'Ad ha idee chiare dicendo che il dialogo con i clienti non è una opzione, ma una strada obbligata rispetto a quello che essi chiedono. A cominciare da un miglioramento delle possibilità di accesso a punti vendita fisici, banca digitale, visita di consulenti a casa, app.
Per questo l'Ad guarda alla filiale come parte di un sistema più grande, un hub. E se si pensa alla diffusione di BNL sul territorio (563 agenzie) si comprende l'ampiezza dello scenario che Goitini ha definito.
Anzi, ha detto, è l'esatto contrario prevedendo per ogni cliente, e quindi per ogni territorio, un accesso alla banca ad hoc. Anche la presenza, come la clientela, ricercata dalla nostra azienda è qualificata.
Goitini ha poi messo le cose in chiaro, con i sindacati, rispetto alla vocazione di BNL su tematiche specifiche, come la qualificazione della clientela, dicendo che, lungi dal fare diminuire il volume d’affari, porta un vantaggio rispetto a quei competitors aggressivi con i quali l’azienda non intende confrontarsi: parliamo delle new bank (o platform bank).
L’azienda, ha ribadito l'Ad, rimane una banca commerciale ben radicata sul territorio anche grazie alle reti terze che saranno complementari e non sostitutive rispetto alla struttura aziendale classica. In sostanza l’AD ritiene ancora BNL una azienda che accompagna l’economia reale e che ha adottato e continua ad adottare gli aggiustamenti necessari per stare nell’attuale contesto di settore.
Per quanto riguarda il rapporto con i dipendenti, Goitini ha tenuto a sottolineare il clima aziendale assolutamente rassicurante, quasi mettendo a tacere le voci discordanti, che ha quantificato in meno del 25 per cento.
Decisa, poi, la presa di posizione sulle presunte pressioni che i dipendenti sopporterebbero perché spinti ad una ricerca del profitto. In proposito l’Ad ha detto che l'azionista di maggioranza, dopo quasi 20 anni, non è ancora rientrato dall’investimento fatto eppure continua ad investire sul mercato italiano.
Le organizzazioni sindacali, come si legge in un comunicato congiunto, hanno espresso all’Ad ''la necessità di un coinvolgimento più fattivo nelle scelte aziendali e il superamento della conflittualità determinata dalle partnership previste nell’attuale piano industriale: il momento di cambiamento necessita la partecipazione forte dei sindacati, anche per questo c’è necessità di un maggiore protagonismo di HR nei processi aziendali, di una maggiore autonomia rispetto ai mercati e di maggiore disponibilità a discutere con le organizzazioni sindacali temi cari alle lavoratrici e ai lavoratori per garantirne il necessario engagement in questo momento topico della vita della nostra azienda''.