Politica

I chiodi di Beppe Grillo sulla bara dei Cinque Stelle

Redazione
 
L'ultimo, in ordine di tempo, attacco di Benne Grillo a Giuseppe Conte è affidato ad un video, nel quale il fondatore del movimento impartisce il de profundis alla sua creatura.
''Il Movimento è stramorto'', dice Grillo da bordo di un carro funebre, dal quale chiede ai reprobi, che si ritrovano intorno a Conte, di farsi un loro simbolo. ''Ma non finisce qui. Faremo qualcosa di meraviglioso'', ammonisce.

''Vi parlo come custode e garante dei valori del M5S. Valori scomparsi negli ultimi tre anni. I valori sono stati traditi dal Mago di Oz che non si fa mai trovare'', dice Grillo e il mago cui fa riferimento non può che essere Conte. Grillo dice ancora che ''il futuro che ci aspetta io lo so già, non è una questione di essere Garante o no, non lo sono stato in questi tre anni. Il Movimento è sceso dal 25 per cento a meno della metà e mi si accusa di essere padre padrone, Oz mi ha accusato di essere `sopraelevato´. Dal suo punto di vista da sottopassaggio certo che mi vede così, ha una psicosi leggera da analizzare sotto il profilo neurologico perché sono sindromi, lui soffre di questa sindrome ripetitiva e compulsiva di proiezione a specchio: butta sugli altri quello che vorrebbe essere lui o quello che è già lui''.

Prima di chiudere Grillo dice di avere ''un'idea che vi dirò dopo, però non finisce qui, voi andate a votare o andate a funghi, cercate di prendere una decisione, tanto io non mi offendo, ma il Movimento avrà un decorso meraviglioso''. Per il fondatore il movimento ''si è trasformato in un partitino progressista con questi giochetti che non faceva neanche la Democrazia cristiana di vent'anni fa: io ti appoggio il candidato Pd alle regionali in Liguria ed Emilia e tu mi appoggi il `C'aggia fa´?' con l'autobus e la scorta in Campania. Questi giochetti qua non condivisi da voi che votate hanno trasformato questo partitino in niente''.

Quindi, l'annuncio che avrebbe fatto qualcosa di importante, Grillo l'ha concretizzato in un messaggio in cui prende le distanze dal movimento, focalizzando il suo astio contro quel Giuseppe Conte che lui ha messo alla guida dei Cinque Stelle e che, da qualche anno, ha preso le distanze da lui. Solita retorica, si potrebbe dire, ma da oggi comincia la conta tra chi resta con ''Giuseppi'' e chi invece seguirà Grillo.

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