Esteri
Francia: Macron si affida a Bayrou, è lui il nuovo primo ministro
Redazione
È François Bayrou l'uomo sul quale il presidente francese, Emmanuel Macron, confida per uscire da una crisi istituzionali che, da settimane, se non addirittura ma mesi, paralizza la Francia.
L'annuncio ha tardato ad arrivare ed è stato fatto non alla fine dell'incontro tra Macron e Bayrou, ma a distanza di tempo, facendo pensare che nel confronto qualcosa non fosse andato per il verso giusto, nonostante il fatto che ormai la nomina del leader del Movimento democratico era data per scontata, anche se, nelle ultime ore, erano stati fatti girare altri nomi.
Francia: Macron si affida a Bayrou, è lui il nuovo primo ministro
Bayrou, 73 anni, sindaco di Pau, viene ritenuto, oltre che un politico di lungo corso, uno dei pochi capaci di mediare, dialogare, confrontarsi con tutti, restando comunque un uomo di centro. Quindi, ad oggi, un politico che può interpretare il macronismo, senza snaturarlo sotto il peso, i veti e i ricatti delle opposizioni, soprattutto quelle agli estremi degli schieramenti.
La sfida che ora aspetta il nuovo inquilino di Matignon è quella di costruire una maggioranza relativa stabile nell'Assemblea nazionale, per evitare possibili censure e far approvare i progetti di legge. Ma, come Michel Barnier prima di lui, la partita non si presenta facile perché anche lui, come il suo predecessore, dovrà cercare un punto di equilibrio che gli consenta di governare nonostante le opposizioni, che dovrà convincere sostenendo che, stant l'impossibilità di tornare alle urne prima della prossima estate, lui è il male minore.
I numeri sono quelli che sono: Bayrou potrà contare su 36 deputati MoDem; su 93 macronisti di Ensemble pour la République e altri 34 parlamentari. Mercoledì, durante l’ultimo consiglio dei ministri del governo Barnier, Emmanuel Macron ha riconosciuto che ''non c'è attualmente una base più ampia di quella esistente oggi. E resta quindi da sapere , d'ora in poi, se alcuni sono pronti ad ampliare questa base o ad accordarsi su un principio di non censura"- , secondo i commenti riportati dall'ormai ex portavoce del governo, Maud Bregeon.
Un mese dopo le elezioni legislative, che hanno diviso l’Assemblea nazionale in undici gruppi, François Bayrou stimava, a metà agosto, su Le Figaro che ''l'unica via possibile – e che prevarrà – non è un governo da una parte che si opponga al dall’altra parte, ma una squadra unita per affrontare i gravi problemi del nostro Paese, del mondo e del pianeta''.