Il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nelle Considerazioni finali del 2024, ha sottolineato il buon andamento dei conti dell'Italia, per quanto riguarda la finanza pubblica, non lesinando un appunto all'Europa alla quale ha chiesto l'adozione di un nuovo modello di sviluppo che le consenta di ''inseguire'' l'innovazione tecnologica degli Stati Uniti e rintuzzare l'aggressività che caratterizza le politiche di Cina e Paesi emergenti. Nel suo intervento, il governatore ha anche guardato allo scenario geopolitico mondiale e a come esso sia velocemente mutato, cambiando realtà e prospettive.
Banca d'Italia, Panetta: "Bene l'Italia, ma l'Europa deve ripensare al suo modello di sviluppo"
All'Europa Panetta a chiesto di investire nella difesa, ma non con il ricorso a risorse nazionali, andando quindi in senso opposto alla proposta della Commissione Ue, ma con un ''programma unitario sostenuto da debito europeo'', ma investendo anche su ricerca e innovazione.
Panetta, guardando ai ''rischi insidiosi derivano dalla concentrazione di potere in poche grandi imprese globali'', ha detto di ritenendo necessario un quadro normativo che salvaguardi ''i diritti dei consumatori, la pluralità dell’informazione e la concorrenza''.
Quanto ha guardato all'Europa, Panetta è stato molto determinato, ricordando che ''negli ultimi trent’anni, la produttività del lavoro nell’Unione europea è cresciuta del 40%, oltre 25 punti percentuali in meno degli Stati Uniti''. Il divario, che dal 2019 si è ampliato, è ancora più evidente se si considera che, in tema di intelligenza artificiale, ''i brevetti europei sono meno di un quinto di quelli statunitensi''.
Il governatore della Banca d'Italia è quindi tornato sul mercato unico dei capitali, sottolineando come sia ''cruciale introdurre un titolo pubblico europeo'', uno strumento grazie al quale si attiverebbero ''investimenti aggiuntivi per 150 miliardi di euro all’anno'', spingendo il Pil verso una crescita dell1,5%, ''addirittura di tre volte tanto in caso di investimenti ad alto contenuto tecnologico''.
Panetta non ha negato che la situazione italiana presenti luci e ombre, ricordando che negli ultimi cinque anni, ''il Pil è aumentato di circa il 6%'' e gli occupati di un milione, ''raggiungendo il massimo storico di oltre 24 milioni'', con la quota di occupati presso realtà medio-grandi ampliata ''in misura significativa''.
Dati che il governatore della Banca d'Italia ha giudicato positivamente, al punto da spingerlo a dire che ''l’industria italiana non è destinata al declino''. Ma, ha detto, è ''urgente intervenire sul costo dell’energia,,, tenendo conto come siano cruciali i problemi della produttività e quindi del basso livello dei salari.
Bene, per Panetta, anche il sistema bancario, con dati di bilancio e valutazioni di mercato che ''confermano la forza del sistema'', che gode di una patrimonializzazione ''solida, superiore alla media europea''. Sui movimenti nel settore degli ultimi mesi, Panetta affermato che devono essere messe in relazione con ''tre anni di forti profitti che hanno messo a disposizione delle banche risorse significative, oggi impiegate per avviare iniziative che ridurrebbero la frammentazione del mercato creditizio''.
Ma queste operazioni per Panetta devono essere ''concepite e volte unicamente alla creazione di valore'', offrendo a imprese e famiglie ''finanziamenti adeguati per quantità e costi''.