La corsa ai veicoli elettrici (EV) si sta intensificando a ritmi vertiginosi, e secondo Morgan Stanley, la Cina potrebbe aver già assestato il colpo decisivo nella "battaglia dell'hardware". Un avvertimento che, a detta della banca d'investimento, non sarebbe sfuggito nemmeno a Tesla.
Auto elettriche: per Morgan Stanley la Cina già avanti nell'hardware
In una nota recente, Morgan Stanley sottolinea come il lancio della nuova Xiaomi SU7, descritta come una "Ferrari elettrica al prezzo di una Volkswagen", rappresenti un vero e proprio spartiacque. La SU7, e ora anche la simile YU7, combinano elementi di design premium che richiamano modelli lussuosi come la Ferrari Purosangue e l'Aston Martin DBX, ma a un costo decisamente più accessibile, paragonabile a una Volkswagen ID.3 o una Tesla Model Y.
Questa combinazione sta radicalmente alzando l'asticella della competitività per ogni casa automobilistica globale che ambisce al segmento di mercato tra i 30.000 e i 40.000 dollari. La velocità e la portata con cui le aziende tecnologiche cinesi stanno unendo alte prestazioni e convenienza stanno spingendo Tesla a rivedere la propria proposta di valore.
Secondo Morgan Stanley, se la Cina ha già prevalso nella competizione sull'hardware dei veicoli elettrici, il prossimo campo di battaglia – e il bacino di ricavi più vasto – sarà il software e i dati per la guida completamente autonoma. Il passaggio strategico di Tesla da "migliore auto" a "miglior stack di autonomia" è interpretato come una risposta diretta alla progressiva erosione del suo tradizionale vantaggio nel settore EV.
Il ritmo con cui Xiaomi si sta affermando è particolarmente sorprendente.
La YU7 è solo il suo secondo modello, eppure persino il CEO di Ford ha ammesso che le case automobilistiche statunitensi tradizionali sono ancora lontane anni dal presentare un'offerta comparabile. Si prevede che, quando riusciranno a recuperare terreno, i veicoli di terza generazione di Xiaomi avranno probabilmente già spostato nuovamente i limiti della competitività. Morgan Stanley stima che il business dei veicoli elettrici di Xiaomi potrebbe generare un fatturato di 233 miliardi di RMB (circa 32 miliardi di dollari) entro il 2027, una cifra equivalente all'incirca alle vendite totali di automobili di Tesla nel 2020.
Questo livello di scalabilità, raggiunto in sole tre generazioni di modelli, condensa ciò che in passato richiedeva alle case automobilistiche tradizionali un decennio o più. la crescita, Morgan Stanley avverte che i veicoli elettrici cinesi di alta gamma probabilmente raggiungeranno comunque gli acquirenti premium. Infatti, alcune case automobilistiche globali stanno già valutando joint venture o accordi di licenza tecnologica con aziende cinesi. L'obiettivo è accedere a competenze cruciali in materia di veicoli elettrici e autonomia, limitando al contempo le spese in conto capitale e il rischio di esecuzione.
Secondo la banca, i mercati azionari stanno dando troppa importanza ai margini a breve termine di Tesla sui veicoli, sottovalutando l'impatto dell'imminente concorrenza cinese a basso costo. La nota di Morgan Stanley conclude sottolineando la svolta strategica di Tesla verso la guida autonoma come prossimo motore di crescita sostenibile dell'azienda – includendo robo-taxi, logistica e altre piattaforme di mobilità – mentre si prepara a un futuro sempre più plasmato a Pechino, e non più soltanto a Detroit o nella Silicon Valley.