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Cina: l'export compensa la contrazione delle vendite nel Paese

Redazione
L'industria automobilistica cinese sta affrontando un periodo particolare, restando comunque in ''equilibrio'' perché, a fronte di un crollo a giugno delle vendite sul mercato interno, a conferma di una economia che mostra di continuare a soffrire di fiacchezza, le esportazioni nel primo semestre dell'anno sono andate bene.
Secondo il rapporto mensile dell'Associazione cinese dei produttori di automobili, le vendite in Cina sono diminuite del 7,4% rispetto all'anno precedente, attestandosi a 1,8 milioni di auto, Per converso, le esportazioni sono aumentate del 29%, attestandosi a 400.000 unità.

Cina: l'export compensa la contrazione delle vendite nel Paese

Nel periodo gennaio-giugno di quest'anno, le esportazioni sono aumentate del 31,5%, mentre le vendite nazionali sono aumentate dell'1,6%. E' significativo il fatto che l'impennata delle esportazioni di auto cinesi arrivi in un momento di crescente preoccupazione in Europa e negli Stati Uniti davanti al pericolo che auto ''Made in Cina'' a basso costo possano essere un serissimo problema per le case occidentali.
Ma, mentre in Occidente i timori (e le contromosse) riguardano essenzialmente il settore delle auto elettriche cinesi (capaci di inondare i mercati con auto a prezzi fortemente competitivi) la crescita delle esportazioni si è concentrata principalmente sui veicoli a benzina. Sono saliti del 36% nella prima metà dell'anno e hanno rappresentato il 78% delle esportazioni di veicoli. Le esportazioni cinesi di EV sono diminuite del 2,3%, mentre gli ibridi sono balzati del 180% da una base più piccola.

Le esportazioni hanno contribuito a compensare le vendite più deboli di veicoli a benzina in Cina, poiché il mercato nel suo complesso è stagnante e gli acquirenti si sono orientati verso veicoli elettrici e ibridi.
Il mercato di gran lunga più grande e in rapida crescita è quello russo, dove i produttori cinesi hanno riempito un vuoto lasciato dalla partenza di altri produttori di automobili dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Altri mercati considerevoli includono Brasile e Messico in America Latina, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita in Medio Oriente e Belgio e Regno Unito in Europa.
La scorsa settimana l'Unione Europea ha imposto dazi provvisori sui veicoli elettrici cinesi, sostenendo che i sussidi governativi conferiscono alle case automobilistiche cinesi un vantaggio ingiusto. Nella strategia globale dei marchi cinesi di auto elettriche c'è anche quello di spostare la produzione all'estero. Come BYD, il più grande produttore di veicoli elettrici del paese, ha aperto uno stabilimento in Thailandia la scorsa settimana e ha in programma di costruire fabbriche in Brasile, Ungheria e Turchia.

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