Una relazione densa, strutturata e visionaria quella presentata dal presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini, nella sua ultima Relazione annuale davanti al Parlamento. Un documento che non solo chiude il mandato del collegio in carica, ma offre una mappa ragionata delle priorità per i servizi regolati: energia, acqua, rifiuti e teleriscaldamento. Tra le parole chiave dell’intervento: incertezza, resilienza, governance multilivello e sostenibilità.
ARERA 2025: Besseghini chiude il mandato tra sfide climatiche, digitale e bollette più trasparenti
Besseghini apre con una riflessione lucida sul contesto attuale, dominato da incertezza e transizioni complesse: dalla digitalizzazione estrema alla crisi climatica. “L’immediatezza del digitale ha sostituito la concretezza del reale”, osserva, indicando nella regolazione un punto di equilibrio tra innovazione e responsabilità intertemporale.
Tra i nodi affrontati, la necessità di gestire l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi regolatori con attenzione e cautela: “La regolazione non può evolvere per prove ed errori”, ammonisce.
Il settore idrico è il primo banco di prova delle conseguenze della crisi climatica: siccità, alluvioni, cuneo salino. La sfida è trasformare il ciclo idrico in una visione sistemica, con investimenti che vadano oltre il mero sinallagma utente-servizio. ARERA ha già incluso criteri climatici nelle tariffe e promosso piani strategici con le autorità di bacino, ma Besseghini avverte: “Con la fine delle risorse straordinarie del PNRR, la tariffa tornerà centrale per garantire investimenti”.
Nel settore dei rifiuti urbani, si avvicina l’adozione del terzo metodo tariffario (MTR3), con attenzione a raccolta differenziata, impianti minimi e qualità del servizio. Segnali d’allarme: in oltre il 60% delle gestioni, l’indicatore Ha – che misura la copertura dei costi della differenziata – è sotto al 40%, ben lontano dall’80% previsto per legge.
Novità anche sul fronte sociale: dal 28 marzo è attivo il “bonus rifiuti”, sconto del 25% sulla TARI per famiglie in disagio economico. Ma Besseghini sottolinea che “la frammentazione organizzativa rende difficile applicare uniformemente queste misure”.
Il cuore della relazione tocca la trasformazione del mercato elettrico. La spinta alle rinnovabili impone una revisione della struttura dei prezzi. Si apre il dibattito sul disaccoppiamento del mercato elettrico, tra fonti a costo marginale e quelle senza: “Servono mercati che valorizzino elementi oltre il solo prezzo”, afferma Besseghini.
Sul fronte consumatori, l’Autorità introduce da luglio una nuova bolletta modulare e trasparente, con lo “scontrino dell’energia” e il “box offerta” per aiutare l’utente a comprendere davvero cosa paga. Campagne informative su TV, radio e social accompagneranno la riforma.
Nel 2024 sono stati oltre 2,8 milioni i bonus elettrici riconosciuti automaticamente, 1,7 milioni quelli sul gas. Arera ha sanzionato infrazioni per oltre 8 milioni di euro, attivando controlli sui call center e rafforzando i servizi al cittadino anche per rifiuti e teleriscaldamento.
Il presidente annuncia inoltre la definizione di piani straordinari di investimento per la rete elettrica, legati alla resilienza e al cambiamento climatico, ma critica il possibile aggravio in bolletta previsto dalla legge di Bilancio.
Nel finale, Besseghini guarda oltre: “Il regolatore indipendente deve interpretare le norme europee alla luce del sistema-Paese, non subire Bruxelles ma mediare tra centro e periferia”. È una visione multilivello della regolazione, capace di tenere insieme innovazione, tutela del consumatore e sostenibilità.
Un’eredità complessa ma tracciata con chiarezza, che il prossimo collegio avrà il compito di portare avanti, in un’epoca dove il cambiamento non è l’eccezione, ma la regola.