Economia

Allarme Acea, scorte di microchip in esaurimento, rischio stop per la produzione auto in Europa

Redazione
 
Allarme Acea, scorte di microchip in esaurimento, rischio stop per la produzione auto in Europa
L’industria automobilistica europea torna a fare i conti con l’incubo dei microchip. L’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) ha lanciato oggi un nuovo allarme da Bruxelles, affermando che le scorte di riserva dei semiconduttori prodotti in Cina stanno per esaurirsi, e senza un rapido accordo diplomatico il blocco delle forniture potrebbe costringere le case automobilistiche a fermare le linee di assemblaggio già nei prossimi giorni.

Allarme Acea, scorte di microchip in esaurimento, rischio stop per la produzione auto in Europa

La crisi è esplosa dopo il divieto di esportazione imposto da Pechino sui chip Nexperia, componenti chiave per le centraline elettroniche dei veicoli. Una disputa politica che, se non risolta in tempi rapidi, rischia di paralizzare la produzione in Europa proprio nel momento in cui il settore tenta di consolidare la ripresa post-pandemia e affrontare la transizione verso l’elettrico.

In una nota ufficiale, Acea ha spiegato che la carente disponibilità di chip “semplici”, indispensabili per i sistemi elettrici delle auto, sta già colpendo duramente le catene di approvvigionamento globali. “L’industria sta attualmente esaurendo le scorte di riserva, si legge nel comunicato, e la situazione diventa ogni giorno più critica per la produzione automobilistica mondiale”.

Secondo un sondaggio interno condotto tra i membri dell’associazione, alcuni produttori europei prevedono imminenti sospensioni della produzione, a causa dell’interruzione dei flussi di componenti provenienti dalla Cina. I fornitori alternativi non sono in grado, almeno nel breve periodo, di compensare il blocco. Per creare nuova capacità produttiva serviranno “molti mesi”, mentre l’industria “non ha molto tempo prima che si facciano sentire gli effetti peggiori della carenza”.

La direttrice generale di Acea, Sigrid de Vries, ha espresso forte preoccupazione per il rischio di fermate a catena: “Le forniture di componenti sono già state interrotte, e le fermate delle linee di assemblaggio potrebbero verificarsi a pochi giorni di distanza. Esortiamo tutte le parti coinvolte a raddoppiare gli sforzi per trovare una via d’uscita diplomatica da questa situazione critica”.

Il nuovo shock dei chip riaccende i timori di un effetto domino su un settore che, tra elettrificazione e digitalizzazione, dipende sempre più dall’elettronica. Dopo la crisi del 2021, quando la carenza di semiconduttori causò perdite per miliardi di euro e una drastica riduzione delle immatricolazioni, l’Europa si trova nuovamente esposta a un rischio sistemico che mette in discussione l’autonomia industriale e la competitività del suo comparto automobilistico.
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