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Sicurezza sul lavoro: "servono regole chiare e applicabili"

 
Sicurezza sul lavoro: 'servono regole chiare e applicabili'
Nel corso dell’audizione presso la Commissione Affari sociali del Senato sul Dl sicurezza lavoro e protezione civile, il Vicepresidente di Confcommercio, Mauro Lusetti, ha sottolineato che “ridurre le morti sul lavoro non significa introdurre solo nuove norme, ma agire in modo coordinato su tutti i fattori che generano insicurezza: dai contratti pirata agli appalti al massimo ribasso, fino all’evasione contributiva che indebolisce tutele e formazione. In questo contesto, le imprese del terziario di mercato accolgono con favore l’impianto generale del decreto-legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che rafforza la cultura della prevenzione e promuove comportamenti virtuosi nei luoghi di lavoro. Affinché le misure producano risultati concreti, è però indispensabile che vengano attuate nel rispetto di tre principi fondamentali: proporzionalità, per evitare oneri eccessivi soprattutto per le micro e piccole imprese; semplificazione, per rendere le regole realmente applicabili; e incentivazione, per premiare chi investe in sicurezza e formazione”.

Lusetti ha poi espresso apprezzamento per diversi contenuti del provvedimento, evidenziando al contempo la necessità di introdurre alcuni correttivi mirati per garantirne una piena e concreta applicabilità: “Il decreto presenta elementi positivi – ha spiegato – come la revisione delle aliquote INAIL e il rafforzamento del ruolo dell’istituto nella formazione e nella promozione della cultura della sicurezza. Restano, tuttavia, alcuni aspetti che richiedono ulteriori chiarimenti, in particolare la gestione dell’aggiornamento degli RLS nelle microimprese e l’inserimento dei near miss nel DVR". In relazione alle disposizioni sulla formazione obbligatoria, il Vicepresidente di Confcommercio ha richiamato l’attenzione sulla necessità di reintrodurre il termine dei 60 giorni dall’assunzione per consentire il completamento della formazione dei lavoratori. "In assenza di tale previsione – ha avvertito Lusetti – si rischiano difficoltà operative significative per le imprese”.

Secondo Confcommercio è necessario reintrodurre una finestra temporale flessibile che consenta di svolgere la formazione anche successivamente all’avvio del rapporto di lavoro, almeno per le attività a basso rischio. Confcommercio conferma la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni per individuare soluzioni condivise, capaci di coniugare la tutela della salute e della sicurezza con la sostenibilità e la competitività delle imprese.
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