Niente da fare: il processo a Daniela Santanchè per la presunta truffa ai danni dell'Inps segue la sua agenda, nonostante il cambio di difensore della ministra che, con il riconoscimento dei termini per consentire al nuovo legale di leggere le carte del procedimento, avrebbe potuto dilatare i tempi, sino a sfiorare la soglia, drammatica per la Giustizia, della prescrizione.
Il processo è relativo all'accusa di avere percepito, dall'Inps, le indennità previste come misure di ristoro per le aziende durante la pandemia, ma che presupponevano che le erogazioni compensassero il mancato lavoro dei dipendenti che invece, secondo l'accusa, hanno continuato a prestare la loro opera in Visibilia.
Quindi resta in calendario l'udienza preliminare fissata al 20 maggio, davanti al Gup di Milano, Tiziana Gueli, che presenzierà anche nelle eventuali altre udienze che si dovessero rendere necessarie. Se la strategia della difesa di Santanchè era quella di allungare i tempi del procedimento, sempre comunque nel rispetto delle regole, la risposta del presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, è stata netta. Con una decisione, tecnicamente ineccepibile, che sembra tradurre lo sconcerto che la mossa dell'imputata principale del processo aveva ingenerato in parte dell'opinione pubblica, essendo stata interpretata come parte di un disegno e non invece per una decisione giustificata nell'ambito della dinamica dei rapporti tra imputato e difensore.
Per il presidente Roia la conferma a Gup della dottoressa Gueli, in procinto di passare ad altro incarico e, quindi, mettendo a rischio la prosecuzione del procedimento con lo stesso giudice, è stata decisa perché ''occorre garantire il principio del mantenimento dell'organo giudicante unitamente alla necessità di conservazione della conoscenza degli atti di un procedimento che prevede, fra l'altro, secondo l'imputazione, fatti a rischio di prescrizione''.
Motivazione ineccepibile dal punto di vista del contenuto e delle finalità.
Perché, se il nuovo legale della Santanchè ha diritto a vedersi riconosciuti i termini a difesa (per leggere le carte, farsene un'idea, studiare la conseguente strategia) , allo stesso modo la dilatazione dei tempi di celebrazione dell'udienza preliminare avrebbe potuto comportare il cambio del Gup, con la dottoressa Gueli spostata ad altro ufficio, e quindi la sua sostituzione, con un nuovo Giudice dell'udienza preliminare che avrebbe dovuto, a sua volta, studiare il fascicolo sul quale esprimersi.
Se il Gup dovesse ritenere sufficientemente motivata la richiesta di rinvio a giudizio, il processo prenderà speditamente il suo corso che potrebbe comportare, per la ministra del Turismo, un problema politico perché, come detto dal capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami, motivi di opportunità potrebbero imporre le sue dimissioni. Cosa alla quale Santanchè non sembra affatto pensare, nonostante l'evidenza dei fatti di causa. Perché, pure se processualmente potrebbe non volere dire nulla, il fatto che l'Inps sia stato risarcito lascia pensare che l'Istituto avesse le sue ragioni nel ritenersi truffato.
In ogni caso, la revoca della costituzione di parte civile dell'Inps è un segnale che il processo ha motivazioni fondate, che comunque dovranno essere valutate.
Intanto l'Inps ha comunicato al Gup che ''avendo ottenuto l'integrale risarcimento del danno patrimoniale e perfezionato l'accordo per il ristoro integrale delle ulteriori voci di danno, una volta ricevuto quest'ultimo pagamento, revocherà la propria costituzione di parte civile. L'Istituto, infatti, a seguito della soddisfazione di ogni voce di credito per i fatti per cui si procede, non ha più titolo a restare nel processo".
In buona sostanza, l'Inps si sfila dal processo avendo avuto indietro le somme erogate che, se gli sono state restituite, è evidente che siano state ritenute indebitamente percepite da Visibilia.