Ambiente

Riqualificazione ex centrale Tor del Sale: la trasformazione di un sito industriale in un polo turistico

di Redazione
 
Le esigenze del territorio sono sempre al centro della nostra strategia di crescita sostenibile: un impegno declinato in iniziative concrete e di alto profilo che dimostrano come la collaborazione tra aziende, istituzioni e amministrazioni possa innescare nuove opportunità di sviluppo per le comunità e benefici trasversali per le persone. 

In questo senso, l’abbattimento delle due iconiche ciminiere dell’ex centrale di Tor del Sale rappresenta un caso esemplare – ulteriore tappa di un progetto di riqualificazione che si appresta a trasformare un sito industriale ormai dismesso in un innovativo polo vocato al turismo sostenibile, con numerose opportunità e strutture dedicate all’attività fisica, allo svago e alla nautica. 

La demolizione delle strutture, che per oltre 40 anni hanno dominato l’orizzonte piombinese con i loro 195 metri di altezza, segna una tappa fondamentale del più ampio progetto di risviluppo avviato insieme alla società di scopo Tor del Sale Spa, che entro il 2025 completerà le demolizioni del sito per dare poi vita a un nuovo polo turistico, arricchendo così il paesaggio costiero con una testimonianza virtuosa di recupero e riqualificazione urbana.

Una trasformazione profonda e ancora più significativa se osserviamo le particolari circostanze che un progetto del genere deve affrontare, a partire dal fatto che quasi un terzo dell’area di riferimento è rappresentato dall’Oasi Padule Orti-Bottagone gestito dal WWF in virtù dell’alta valenza naturalistica e paesaggistica. Non sorprende perciò che l’ex sala macchina centrale di Tor del Sale nel corso del tempo si sia trasformata in uno straordinario sito riproduttivo per i balestrucci, una specie protetta della famiglia delle rondini che aveva scelto proprio l’ex centrale per nidificare. Proprio per assicurare la loro conservazione e il loro benessere sono state realizzati 5 portali metallici che riproducono la struttura delle gronde della sala macchine occupate dai circa 200 nidi di balestrucci, numeri che fanno di questa colonia la più grande in Europa. Grazie a nidi artificiali, richiami sonori e altri strumenti attrattivi, la colonia si trasferirà completamente e in modo naturale nella sua nuova casa, e solo allora verrà completata la demolizione della sala macchine.

Entrata in funzione nel 1977 con quattro gruppi di produzione con una potenza installata totale di 1.280 MW, l’ex centrale ha ufficialmente interrotto le sue attività nel 2013, e nel 2015 ha ricevuto il nulla osta alla dismissione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Nel 2021 il cantiere della riqualificazione del complesso è stato avviato con la bonifica e smaltimento di cinque serbatoi e delle strutture connesse, a seguire sono stati demoliti gli elettrofiltri e svuotate le principali strutture, mentre la Palazzina Focchi – esempio di architettura industriale degli anni ’70 – sarà restaurata e riutilizzata a seconda delle future destinazioni pubbliche. L’ipotesi è che possa diventare la porta d’accesso al Parco della Sterpaia, divenendo un fortunato e simbolico connubio tra architettura urbana e patrimonio naturalistico. Di sicuro, il progetto di riqualificazione di Tor del Sale punta a riconoscere e conservare il valore storico e architettonico dell’ex-centrale: i caratteristici cavalletti da turbina, imponenti e suggestive strutture in calcestruzzo, saranno integrate nel nuovo polo turistico, così come le opere di presa e le sagome a terra dei vecchi serbatoi – a testimoniare il passaggio di testimone tra il passato e il futuro.

Coinvolgimento della comunità, salvaguardia dell’eccellenza ambientale e paesaggistica, supporto allo sviluppo sostenibile del territorio: la riqualificazione dell’ex centrale di Tor del Sale ha caratteristiche che si inseriscono pienamente nell’approccio strategico attraverso cui il nostro Gruppo continua a contribuire al benessere delle regioni in cui opera – missione testimoniata anche da progetti come il parco solare di Trino e il parco turistico di Porto Tolle, esempi concreti di una transizione energetica giusta e inclusiva, che si muove insieme a stakeholder, partner e istituzioni, in armonia con un’idea di crescita sostenibile e inclusiva, e sempre in linea con la missione di generare un valore che sia davvero condiviso e duraturo.
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