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Reazione dei mercati all'escalation del conflitto Russia-Ucraina. L'oro torna a salire
di ActivTrades
Saverio Berlinzani, Senior Analyst di ActivTrades:
TENSIONE IN AUMENTO
Ritorna, anche se poi rientra, la paura sui mercati di fronte a un possibile allargamento del conflitto russo-ucraino, a causa delle persistenti provocazioni tra i due schieramenti e tra le forze in campo.
Nelle ultime ore si è assistito a un lancio ripetuto di missili da crociera da parte dell’Ucraina verso la Russia, con armi ricevute dagli Stati Uniti, secondo fonti ufficiali. Il presidente Putin, in risposta, ha approvato una dottrina nucleare aggiornata che amplia le condizioni per l'uso di armi nucleari. Mosca aveva anche promesso un raid su Kiev, poi smentito dai fatti.
I mercati hanno reagito come negli ultimi due giorni: panic selling iniziale di azioni e USD/JPY, seguito da un rientro dei prezzi verso livelli più normali e chiusure senza grandi segni negativi. Wall Street ha visto l'S&P 500 in calo dello 0,5%, il Dow Jones quasi flat e il Nasdaq in calo dello 0,80%.
Tra i titoli, Qualcomm è scesa di oltre il 6% dopo che i nuovi semiconduttori per auto e PC non sono riusciti a entusiasmare gli investitori. Nvidia è scesa di quasi il 2%. Nonostante la tenuta dei mercati, la tensione rimane alta e gli investitori hanno paura di esporsi ulteriormente verso asset di rischio, preferendo l’attesa nella speranza di ricevere notizie migliori.
Non dimentichiamo poi che ieri, come se non bastasse, gli USA hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU preparata dai 10 membri non permanenti che chiedeva "un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente" a Gaza e "il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi", oltre a "un ingresso sicuro e senza ostacoli di assistenza umanitaria su larga scala" nella parte nord di Gaza, denunciando qualsiasi tentativo di far morire di fame i palestinesi. Il testo ha ottenuto 14 voti a favore e il veto americano.
VALUTE
L'indice del dollaro ha esteso i guadagni a circa 106,7 mercoledì, rimbalzando dopo un calo di tre giorni e avvicinandosi ai massimi di due anni toccati all'inizio del mese, in mezzo alle crescenti tensioni tra Ucraina e Russia, oltre all’attesa della nomina del candidato di Donald Trump per il ruolo di Segretario del Tesoro. L'ex governatore della Federal Reserve Kevin Warsh e Marc Rowan di Apollo Global Management sembrano essere i principali contendenti.
Il dollaro ha guadagnato di più rispetto all'euro dopo che la Banca Centrale Europea ha messo in guardia sui rischi per la stabilità finanziaria nella zona euro posti dalle tensioni commerciali, ovvero dai probabili dazi doganali che Trump ha promesso in campagna elettorale.
Sui principali rapporti di cambio, EUR/USD ha sfiorato 1,0500 per poi correggere a 1,0550, mentre il Cable è rimasto a ridosso del supporto di 1,2600. Il mercato resta nel trading range dell’ultima settimana, ma occorre ricordare che i venditori di dollari fanno sempre fatica ad uscirne indenni, in ragione di una persistente e naturale forza all’acquisto di divisa USA, per diverse ragioni, da quelle macro (delta tasso e delta crescita), a quelle tecniche (trend ben definito di rialzo per la divisa USA).
UK, INFLAZIONE IN RIALZO
Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito è salito al 2,3% nell'ottobre 2024, il più alto degli ultimi sei mesi, rispetto all'1,7% di settembre. Ciò ha superato sia l'obiettivo della Banca d'Inghilterra che le aspettative di mercato del 2,2%.
Il maggiore contributo al rialzo è arrivato dai servizi per l'edilizia e le famiglie, principalmente elettricità e gas. Inoltre, i prezzi sono aumentati più rapidamente per ristoranti e hotel e sono rimbalzati per l'edilizia e le utenze. I prezzi dei servizi sono aumentati leggermente di più, in linea con le stime della banca centrale. D'altro canto, l'inflazione alimentare è rimasta stabile all'1,9%. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,6%. Infine, l'inflazione di base annua è salita al 3,3% dal 3,2%.
L’ORO TORNA A SALIRE
In un contesto di rinnovata tensione, come quello attuale, l’oro ha esteso il recente recupero tornando in area 2.650 dollari l'oncia giovedì, salendo per la quarta sessione consecutiva, in ragione della sua qualità e caratteristica di bene rifugio.
Mercoledì, l'Ucraina ha lanciato per la seconda volta armi a lungo raggio fornite dall'Occidente, un giorno dopo che il presidente Putin ha approvato una dottrina nucleare aggiornata che amplia le condizioni per l'uso di armi nucleari. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione ONU per un cessate il fuoco a Gaza, riaccendendo le preoccupazioni per l'attuale conflitto in Medio Oriente.
Sul fronte della politica monetaria, la maggioranza del mercato si aspetta ancora un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, il che ridurrebbe il costo opportunità di detenere oro non fruttifero.