Economia
Piazza Affari il FTSE Mib chiude in rialzo dello 0,66% sopra 44.700 punti
di Luca Andrea

A Milano il FTSE Mib ha archiviato la seduta con un rialzo dello 0,66% a 44.758 punti Il bilancio settimanale resta ampiamente positivo, con un guadagno del 2,86%, confermando la fase costruttiva avviata a metà settimana. In linea anche il FTSE Italia All-Share, salito dello 0,60% a 47.452 punti, mentre il FTSE Italia Mid Cap ha chiuso pressoché invariato (+0,14%) e il FTSE Italia Star ha registrato una lieve flessione (-0,13%).
Sul fronte internazionale, come da attese, la Bank of Japan ha alzato di 25 punti base i tassi di interesse a breve termine, portando il riferimento in area 0,75%. Una decisione che non ha scosso i mercati europei, sostenuti da un clima complessivamente favorevole al rischio. Francoforte ha guadagnato lo 0,37%, Londra lo 0,61%, mentre Parigi è rimasta sostanzialmente invariata.
A Piazza Affari si è distinto il comparto industriale e della difesa, con Saipem (+1,97%) e Leonardo (+1,90%) in evidenza, insieme a Telecom Italia TIM (+1,76%) e Ferrari (+1,70%). Buona anche la performance di AVIO (+1,42% a 28,55 euro), dopo l’annuncio della firma di due accordi per servizi di lancio con clienti europei e non europei per il vettore Vega C, contratti che garantiscono ricavi complessivi superiori ai 100 milioni di euro.
Seduta in chiaroscuro per il settore bancario, reduce dai rialzi delle giornate precedenti. Monte dei Paschi di Siena ha chiuso in progresso dell’1,53% a 8,934 euro, seguito da Banco BPM (+1,29% a 12,925 euro), mentre UniCredit ha ceduto lo 0,62% a 70,46 euro. Poco mossa Nexi (-0,02% a 4,03 euro), dopo che il consiglio di amministrazione ha deliberato di non procedere con l’offerta, soggetta a condizioni, avanzata da TPG per l’acquisto di asset legati alla business unit DBS.
Tra i titoli a media capitalizzazione spicca il balzo di Juventus FC (+7,25% a 2,81 euro), che si consolida sopra il prezzo oggetto dell’offerta di Tether. Bene anche Sesa (+4,48%), Fincantieri (+2,37%) e OVS (+1,88%). Sul fronte opposto, Ariston Holding ha lasciato sul terreno il 4,25%, seguita da D’Amico (-2,65%), Reply (-1,97%) e MFE A (-1,93%).
Deboli alcuni big del comparto lusso e consumer: Brunello Cucinelli ha chiuso a -2,06%, Tenaris ha ceduto l’1,49%, Moncler l’1,26% e Campari l’1,25%.
Sul mercato dei cambi, l’euro si è mantenuto poco sopra quota 1,17 dollari, mentre il bitcoin ha superato la soglia degli 88.000 dollari, pari a poco meno di 75.500 euro. In lieve rialzo l’oro, consolidato oltre i 4.350 dollari l’oncia, e il petrolio WTI, avanzato a 56,45 dollari al barile. Lo spread Btp-Bund si è attestato tra 65 e 71 punti base, con il rendimento del decennale italiano in area 3,54-3,55%.
Dal fronte macroeconomico arrivano segnali contrastanti. In Italia, a dicembre, la fiducia dei consumatori è risalita da 95 a 96,6, massimo da marzo, grazie a un miglioramento delle valutazioni sulla situazione personale e a timori più contenuti sulla disoccupazione. In Eurozona, l’avanzo delle partite correnti di ottobre è salito a 25,7 miliardi di euro, mentre la fiducia dei consumatori di dicembre ha mostrato un nuovo indebolimento.