Economia

Piazza Affari chiude quasi in parità con Leonardo e Saipem che trainano il listino

di Luca Andrea
 
Piazza Affari chiude quasi in parità con Leonardo e Saipem che trainano il listino
Seduta senza particolari scossoni per Piazza Affari, che ha archiviato la giornata sulla parità, con il FTSE MIB fermo a 43.228 punti. Milano si è distinta nel panorama europeo per la sua tenuta, mentre le altre principali piazze hanno segnato ribassi: Francoforte ha ceduto lo 0,37% e Parigi ha chiuso in calo dell’1,59%. Londra è rimasta chiusa per festività.

Sul listino principale si sono messi in evidenza i titoli industriali e della difesa. Leonardo ha guadagnato il 2,32%, confermandosi tra le migliori blue chip, seguita da Saipem (+1,12%) e da Banca Popolare di Sondrio (+1,02%). Segnale positivo anche per Banca MPS (+0,90%), che consolida i progressi delle ultime settimane.

In calo, invece, Brunello Cucinelli (-1,29%), Prysmian (-1,25%) e Campari (-0,93%). Pirelli ha chiuso poco sotto i livelli della vigilia, segnalando una seduta sottotono.

Sul fronte delle mid cap, brilla Moltiply Group (+4,44%), seguita da Fincantieri (+2,93%), Avio (+2,57%) e Sanlorenzo (+2,20%). Male invece Alerion Clean Power (-1,95%), LU-VE Group (-1,82%), Acea (-1,58%) ed ERG (-1,53%).

La seduta è stata condizionata dall’attesa dei mercati dopo il rally di venerdì, innescato dalle parole accomodanti del presidente della Fed Jerome Powell a Jackson Hole. In Europa, oltre alle tensioni politiche francesi, ha pesato la frenata del comparto green: Orsted ha toccato i minimi storici dopo lo stop a un progetto eolico offshore negli Stati Uniti, penalizzando anche Vestas e Siemens Energy. In controtendenza JDE Peet’s, ai massimi dal 2022 grazie all’annuncio dell’acquisizione da 15,7 miliardi di euro da parte di Keurig Dr Pepper.

Sul fronte macro, lo spread BTP-Bund è risalito a 91 punti base (+3), con il rendimento del decennale italiano al 3,59%. L’euro/dollaro ha perso lo 0,40%, mentre l’oro è rimasto stabile a 3.373 dollari l’oncia. Giornata positiva invece per il petrolio, con il WTI in rialzo dell’1,93%.
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