Economia
Piazza Affari chiude in rosso, banche sotto pressione per ipotesi di nuove contribuzioni
di Luca Andrea

Seduta contrastata per le principali Borse europee, con Milano che si conferma la peggiore tra i listini. Piazza Affari ha infatti archiviato la giornata con un ribasso dello 0,72% sul FTSE MIB, penalizzata soprattutto dal comparto bancario, appesantito dalle ipotesi di nuove contribuzioni che potrebbero essere introdotte con la prossima legge di bilancio. Sul tavolo vi sarebbe l’eventualità di prorogare la sospensione dei benefici fiscali legati alle DTA, già prevista per il biennio 2025-2026, estendendola di uno o due anni: una misura che garantirebbe allo Stato un gettito aggiuntivo stimato tra 1 e 1,5 miliardi di euro annui.
Nel dettaglio, le vendite hanno colpito DiaSorin (-5,84%), Stellantis (-2,84%), Banca MPS (-2,69%) e BPER (-2,69%). Tra i titoli di peso medio, si sono registrate flessioni per GVS (-3,27%), Cembre (-2,53%), Carel Industries (-2,26%) e Banca Ifis (-2,12%).
A sostenere almeno in parte l’indice milanese sono state alcune blue chip difensive e del settore lusso. Moncler ha guadagnato il 2,33%, Amplifon il 2,04%, Italgas l’1,57% e Terna l’1,45%. In evidenza anche Avio (+4,84%), ERG (+2,84%), WIIT (+2,21%) e Ferragamo (+2,13%) nel comparto MidCap.
Sul fronte europeo, Parigi ha chiuso in positivo (+0,44%) dopo i pesanti ribassi dei giorni scorsi, mentre Francoforte ha segnato -0,44% e Londra è rimasta sostanzialmente invariata. Da segnalare la discesa del differenziale di rendimento tra Italia e Francia sotto i 10 punti base, minimo dal 2007, mentre lo spread BTP-Bund è salito a 95 punti base, con il decennale italiano al 3,56%.
Sul mercato valutario, lieve flessione per l’euro contro dollaro a quota 1,161. Stabili i metalli preziosi, con l’oro fermo a 3.388,5 dollari l’oncia, mentre il petrolio WTI ha registrato un piccolo rialzo a 63,66 dollari al barile.