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Piano europeo auto: Commissione Europea partorisce un topolino

 
Piano europeo auto: Commissione Europea partorisce un topolino
Ci prepariamo ad accelerare i lavori sulla revisione del 2035, mettendo alla base la piena neutralità tecnologica come principio fondamentale”. Rispetto a queste dichiarazioni della Presidente Ursula von der Leyen dell’altro ieri e confrontandole con il contenuto del documento rilasciato oggi, ANFIA ritiene che alcune linee guida siano effettivamente presenti nelle 19 pagine del documento. Questo, tuttavia, non può essere chiamato Piano d’azione, mancando l’indicazione di date certe, azioni concrete rispetto a molte tematiche sollecitate e ben rappresentate da sindacati, costruttori di autoveicoli, componentisti e associazioni di settore, l’indicazione di chi si assume la responsabilità della messa in campo di queste azioni e infine gli importi da allocare per i diversi aspetti del piano.

Anche il tema delle previste multe a carico dei Costruttori per il 2025 è stato fin qui risolto parzialmente e in maniera insoddisfacente rispetto alle logiche richieste formulate dal settore; manca, inoltre, in maniera incredibile, qualunque riferimento al settore, così importante, dei veicoli industriali, anch’essi soggetti alla stessa normativa.

ANFIA, quindi, non ritiene assolutamente soddisfacente quanto emerso dai lavori del Dialogo strategico e, insieme alle altre associazioni e stakeholder interessati, continuerà fin da oggi ad evidenziare a tutte le istituzioni europee che la gravità della situazione del settore non può essere affrontata con questi interventi.

Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA: Apprezziamo gli stimoli allo sviluppo dei veicoli connessi e a guida autonoma e del software defined vehicle, ma con costernazione lamentiamo la mancanza di elementi fondamentali della transizione, tra i quali la neutralità tecnologica. La domanda rimane infatti: come verrà attuata nella pratica questa neutralità? Per sostenere la competitività e preservare l’occupazione, l’UE deve abbracciare un portafoglio diversificato di tecnologie sostenibili, includendo, al 2035 e oltre, i veicoli ibridi sia plug-in che range–extender alimentati con carburanti di origine non fossile. Inoltre, se il vero obiettivo della Commissione rimane la decarbonizzazione, non vediamo alternative ad un progressivo piano di rinnovo del parco circolante auto, oggi vecchio di 12,5 anni e ad alte emissioni, che focalizzi le risorse su veicoli e componentistica prodotti in Europa. In assenza di questo piano, il settore è destinato a scomparire sotto i colpi della competizione cinese e della  politica oltreatlantica.
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