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Oltre un quarto delle case italiane è esposto al rischio di alluvione

 
Oltre un quarto delle case italiane è esposto al rischio di alluvione
Negli ultimi anni, l’Italia è stata teatro di numerosi eventi meteorologici estremi, tra cui spiccano le devastanti alluvioni che hanno colpito diverse regioni, da nord a sud. Tra le più gravi, quella che ha investito l’Emilia-Romagna nel maggio 2023, quando piogge eccezionali hanno portato all’esondazione di fiumi e torrenti, causando danni ingenti. Fenomeni simili si sono verificati anche nel settembre 2024 e nei giorni scorsi, confermando una tendenza crescente legata al riscaldamento globale. Con l’aumentare di tali eventi,  il rischio idrogeologico è ormai diventato un elemento concreto da tenere in considerazione, anche quando si compra casa. Proprio per andare ad analizzare come influisce questo fenomeno sui prezzi delle case, Wikicasa (https://www.wikicasa.it/), azienda proptech italiana specializzata nella raccolta, processamento e distribuzione di informazioni immobiliari online, ha esaminato l’andamento dei prezzi delle case in Emilia-Romagna dal 2023 al 2024, prendendo questa regione come caso rappresentativo.

L’analisi di Wikicasa: l’Emilia-Romagna come caso studio
 
Da maggio 2023 a oggi, il prezzo degli immobili in Emilia-Romagna è aumentato del 5,43%. Se si restringe il campo ai 55 comuni della regione più colpiti dall’alluvione, il prezzo medio degli immobili mostra una crescita pari solo al 2,82% rispetto ai prezzi nel periodo precedente alla catastrofe naturale. 

Nonostante questa parziale crescita, i dati dei comuni alluvionati mostrano un aumento dei prezzi di gran lunga inferiore rispetto alla zona non alluvionata della regione, che registra un +5,98%, dato molto più vicino alla media regionale.

Confrontando i dati attuali con quelli relativi ai 18 mesi precedenti all'alluvione, emerge un quadro interessante: mentre il tasso di crescita dei prezzi delle abitazioni a livello regionale è rimasto pressoché stabile (+5,63% rispetto al +5,43% registrato in precedenza), nei comuni direttamente interessati dall'evento alluvionale si osserva un rallentamento significativo, pari a poco più del 25% (+3,78% rispetto all'attuale +2,82%).

Tra i comuni colpiti dall’alluvione, quelli che registrano ancora dati positivi e vicini alla media nazionale sono principalmente i grandi centri urbani, come Ravenna (+10,78%) e Cesena (+9,51%) e i principali snodi alle porte di Bologna come Imola (13,20%) e San Lazzaro di Savena (+14,83%), dove si assiste a una crescita di attrattività vista la fase di espansione che sta attraversando il capoluogo emiliano. Allo stesso modo, anche il mercato immobiliare delle principali località turistiche della zona come Cervia (+4,59%) e Cesenatico (+7,81%) è riuscito a tenere il passo di quello regionale.

Al contrario nelle zone rurali dell’hinterland si registra una diminuzione dei prezzi che in alcuni casi supera i 10 punti percentuali, come accaduto per esempio a Sarsina (-10,92%), Riolo Terme (-11,40%), San Leo (-13,61), Lugo (-14,17%), Sant’Agata Feltria (-16,46%) e Verghereto (-18,93%).
 
“Chi cerca casa oggi tiene sempre più in considerazione variabili come la sicurezza della zona, la modernità dello stock e la qualità della costruzione, oltre che i costi di manutenzione e gestione, che via via occupano un ruolo sempre più importante nella percezione dell’utente, il quale riconosce a immobili con queste caratteristiche un premium price non indifferente.” - commenta Lorenzo Berardocco, Responsabile Ufficio Studi di Wikicasa -  “Di conseguenza, il rischio idrico, e in particolare il rischio idrogeologico, è una variabile che non può essere più trascurata in fase di valutazione. Non è un caso, infatti, che il mercato non abbia risentito di un calo in zone che mostrano uno stock immobiliare moderno e adatto alle esigenze dei consumatori di oggi”.

Oltre un quarto delle case italiane è esposto al rischio di alluvione

Quello che preoccupa è però la qualità del patrimonio immobiliare nazionale. Solo il 26% degli immobili, infatti, è stato costruito dopo il 1980. Trattandosi di uno stock immobiliare obsoleto e realizzato spesso in assenza di normative specifiche, ne consegue che oltre un quarto delle case italiane è esposto al rischio di alluvione, con un patrimonio esposto al rischio pari a circa 1.000 miliardi di euro a livello nazionale. In regioni come l’Emilia-Romagna, questo valore supera addirittura il 40%. Appare quindi evidente come, in un paese così esposto a questo tipo di rischi e dove manca una cultura assicurativa legata alla casa, nonostante questa sia il bene primario in cui gli italiani accumulano e investono il loro risparmio, il ripetersi di questi avvenimenti potrebbe avere forti ripercussioni sui mercati immobiliari locali nel medio-lungo periodo.
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