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Nel Dl Fisco un emendamento per un regalo a banche e finanziarie

 

Indignazione ed incredulità da parte delle associazioni dei consumatori Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codici e Confconsumatori in merito ad un emendamento al Dl Fisco. È quello firmato dai leghisti Massimo Garavaglia e Claudio Borghi, che ripropone il tema della sentenza Lexitor della Corte di Giustizia UE, con cui nel 2019 è stato stabilito il rimborso dei cosiddetti costi “up front” in caso di estinzione anticipata di un prestito con cessione del quinto dello stipendio o della pensione. In estrema sintesi, la normativa europea prevede la restituzione delle somme legate alle spese richieste per gli adempimenti preliminari alla concessione del finanziamento, mentre l’emendamento leghista chiede che la cessione del quinto dello stipendio o della pensione venga esclusa dall’applicazione di tale norma. In questo modo si limitano i rimborsi ai costi non ancora maturati, lasciando fuori, ad esempio, assicurazione, costi di istruttoria ed imposte di bollo.

 

“Questo emendamentodichiarano in una nota congiunta le associazioni dei consumatori Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codici e Confconsumatori è uno schiaffo ai risparmiatori. C’è una sentenza della Corte di Giustizia Ue che parla in maniera chiara, c’è una normativa europea che indica in modo netto la strada da seguire, ma incredibilmente si ricorre ad un’iniziativa per ridurre i contenziosi in atto tra istituti e risparmiatori. Con questo emendamento, si crea uno svantaggio evidente per i consumatori, ostacolando la possibilità di estinguere anticipatamente il debito e scaricando su di loro costi che dovrebbero essere rimborsati. Si consolida così una vera e propria ‘Repubblica del Debito’, dove i diritti dei risparmiatori sono sacrificati sull’altare degli interessi delle banche e delle finanziarie. In questo modo saranno portati ad evitare l’estinzione anticipata di un prestito con cessione del quinto dello stipendio o della pensione per evitare di doversi fare carico di spese che, come stabilito dalla sentenza Lexitor, devono essere invece rimborsate. Un regalo di Natale in anticipo per banche e finanziarie, pagato con i soldi dei risparmiatori. Ci auguriamo che gli altri partiti di maggioranza intervengano per ristabilire il giusto ordine delle cose, tutelando i risparmiatori ingiustamente colpiti da questo improvvido emendamento”.

 

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