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Liverani (ANIA): “Il settore assicurativo è pronto a guidare la trasformazione dell’Europa”

di Demetrio Rodinò
 
Liverani (ANIA): “Il settore assicurativo è pronto a guidare la trasformazione dell’Europa”
Alla 15ª Conferenza Internazionale di Insurance Europe, il Presidente dell’ANIA, Giovanni Liverani (nella foto), ha lanciato un messaggio chiaro e articolato: il settore assicurativo può e deve diventare un protagonista centrale nella rinascita economica e strategica dell’Europa. Ma per farlo, serve un cambio di passo deciso nelle politiche pubbliche e nella regolazione finanziaria. In un contesto geopolitico scosso da guerre, crisi sanitarie e incertezza globale, Liverani invita le istituzioni europee a trasformare i segnali di ripresa in un’autentica accelerazione strutturale.

Stiamo assistendo a una delle più profonde trasformazioni dell’ordine globale dalla Seconda Guerra Mondiale e l’Europa è proprio al centro”, ha dichiarato Liverani, in apertura del suo intervento.

Liverani ha offerto un’analisi cruda ma lucida della debolezza competitiva europea, evidenziata anche nei rapporti Letta e Draghi. La crescita è frenata da un deficit di produttività cronico e da una macchina dell’innovazione ancora troppo macchinosa rispetto ai giganti globali come Stati Uniti e Cina. Il problema, secondo il presidente ANIA, non è la carenza di risparmi - gli europei ne accumulano più degli americani - ma l’incapacità del sistema finanziario di incanalarli verso investimenti produttivi di lungo termine.

Il nostro sistema finanziario è limitato dall’avversione al rischio delle famiglie e da normative che scoraggiano gli investimenti a lungo termine”, ha sottolineato Liverani, che ha ribadito come il settore assicurativo, in particolare quello vita, sia strutturalmente orientato agli orizzonti lunghi, con 10 trilioni di euro in asset gestiti, di cui il 70% investiti nell’economia europea.

Ma per potenziare il ruolo del comparto assicurativo, servono interventi su più fronti:

• Favorire il risparmio a lungo termine con benefici fiscali ed etichette dedicate ai prodotti ESG;

• Riconoscere esplicitamente il ruolo delle assicurazioni nei regolamenti della Union for Savings and Investment (SIU);

• Semplificare la regolazione europea, evitando nuove sovrapposizioni normative e abbracciando un principio “less is more”;

• Rispettare lo spirito dell’accordo politico su Solvency II, mantenendo coerenza nella regolamentazione di secondo livello;

• Rafforzare i partenariati pubblico-privati, soprattutto in ambito pensionistico, sanitario, ambientale e di long term care.


Nel cuore del messaggio di Liverani, una convinzione: la natura stessa dell’attività assicurativa, fondata sulla gestione del rischio e sulla fiducia di lungo periodo, è perfettamente compatibile con le esigenze di trasformazione che l’Europa si trova ad affrontare. Gli assicuratori possono catalizzare risorse verso l’economia reale, finanziare la transizione energetica e digitale, sostenere l’innovazione industriale e contribuire alla stabilità del sistema.

Anche se i temi ESG sembrano essere usciti dal dibattito mediatico, restano vitali per il nostro settore - non per moda, ma per necessità strutturale. Serve una regolazione che li incentivi, non che li freni”, ha ammonito Liverani.

Liverani ha fatto proprio il recente richiamo del Presidente Mattarella: “L’immobilismo non è più un’opzione”. Ha lodato l’iniziativa della Commissione Von der Leyen nel lanciare l’Unione del Risparmio e degli Investimenti, ma ha chiarito che “ora è il momento di passare dal passo al balzo”.

Solo così l’Europa potrà superare il suo ritardo e ritrovare un’autonomia strategica, economica e valoriale. E solo così il settore assicurativo potrà sprigionare il suo pieno potenziale.

Il nostro settore ha superato crisi ben peggiori - ha ricordato in chiusura Liverani -  e oggi, più che mai, abbiamo le competenze, la solidità e la visione per essere un attore protagonista nella costruzione del futuro dell’Europa.”
 
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