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Legge di Bilancio 2025. Dichiarazioni di Buttarelli (Federdistribuzione)

 
Nel corso dell’incontro tenutosi oggi a Palazzo Chigi per la consultazione delle parti sociali sulla Legge di Bilancio 2025, il Presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, ha dichiarato:

In un contesto ancora caratterizzato dalla debolezza dei consumi privati e dall’indebolimento del potere d’acquisto, è fondamentale indirizzare le risorse previste nella Legge di Bilancio 2025 verso provvedimenti di carattere strutturale, a sostegno delle famiglie e degli investimenti che favoriscano la crescita delle aziende, cruciali per la creazione di occupazione e per lo sviluppo del Paese. Valutiamo positivamente l’inserimento di alcune misure come la riduzione strutturale delle aliquote Irpef, il bonus natalità e l’esonero parziale dei contributi previdenziali. Le risorse per incentivare la natalità necessitano di maggiori stanziamenti per contrastare il calo demografico che minaccia la sostenibilità economica del Paese e la tenuta della domanda interna. Tra le nostre proposte abbiamo indicato l’introduzione di una detrazione Irpef per l’acquisto di prodotti per l’infanzia, definendo un plafond massimo e un limite di reddito familiare.

Mancano invece misure significative a sostegno degli investimenti delle imprese del retail moderno, fatta eccezione per la proroga del credito d’imposta per la ZES Unica. È essenziale favorire gli investimenti di sviluppo attraverso la rigenerazione urbana e per accompagnare la digitalizzazione delle imprese, attraverso interventi strutturali e chiarimenti sul Piano Transizione 5.0. In merito alla plastic tax e sugar tax, ne auspichiamo l’abrogazione o un radicale ripensamento.

Per quanto riguarda le misure sul lavoro, riteniamo positivi gli sforzi per ridurre il cuneo fiscale, includendo la conferma dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività e il miglioramento delle misure di welfare aziendale. È fondamentale continuare su questa strada, introducendo ulteriori misure di defiscalizzazione e detassazione degli incrementi salariali derivanti dalla contrattazione collettiva. Infine, chiediamo una più ampia riduzione del cuneo fiscale anche per le imprese, indispensabile per sostenere l’occupazione. Desta dunque preoccupazione la fine dell’incentivo “Decontribuzione Sud” al 31 dicembre 2024
”.
 
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