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Intelligenza artificiale: i miliardi spesi sono un investimento necessario o uno spreco?
di Inga Fechner, Senior Economist, Germany, Global Trade di ING

Ancora una volta sono attesi investimenti per miliardi di dollari nell’IA, non solo negli Stati Uniti attraverso iniziative come il Progetto Stargate e i recenti piani di Apple, ma anche nell'Unione Europea, come promesso al Vertice sull'intelligenza artificiale di Parigi. Ma è davvero necessario tutto questo denaro, visto il successo di DeepSeek?
In un contesto di controversie tariffarie e di vari eventi di politica interna ed estera, il mondo della tecnologia ha fatto sentire la propria voce all'inizio dell'anno con un crollo del mercato innescato da DeepSeek. DeepSeek, una start-up cinese di intelligenza artificiale, è balzata agli onori delle cronache per aver addestrato il suo modello di intelligenza artificiale open source a una frazione del costo sostenuto dai suoi concorrenti. Ciò ha portato a riconsiderare le elevate valutazioni delle aziende tecnologiche, ma ha anche avuto ripercussioni sulla catena di fornitura, con un impatto sui fornitori di reti elettriche e sui produttori di chip. E ha sollevato la domanda: in definitiva, abbiamo bisogno di molto meno denaro, energia e apparecchiature di fascia alta?
Il successo di DeepSeek: come gli investimenti strategici influenzano la corsa all'IA
DeepSeek è riuscita a ottimizzare l'hardware esistente e a concentrarsi sull'addestramento solo delle parti più rilevanti del suo modello, riducendo la necessità delle più recenti GPU di fascia alta. Sebbene i costi di addestramento si siano rivelati molto più alti di quanto inizialmente previsto (1,3 miliardi di dollari invece di 6 milioni, se si tiene conto delle spese per l'infrastruttura e le GPU), l'azienda è riuscita comunque a riaccendere la corsa all'intelligenza artificiale, sollevando dubbi sul fatto che gli Stati Uniti siano così inattaccabili come i numeri lasciano intendere.
Gli Stati Uniti dominano il ranking Global AI Vibrancy e il piano di Trump mira a consolidare questa posizione
Tuttavia, se consideriamo l'effettiva implementazione dell'IA, gli Stati Uniti dominano in quasi tutte le misure tracciate dalla classifica Global AI Vibrancy, tra cui l'ecosistema di R&S, l'infrastruttura informatica e di comunicazione avanzata, le aziende di IA di recente finanziamento e i posti di lavoro nell'IA. Nel 2023, gli Stati Uniti hanno prodotto 61 modelli di apprendimento automatico e 109 modelli di fondazione, ovvero Large X Models (LxM), cioè modelli di apprendimento automatico o di deep learning addestrati su enormi set di dati. La Cina segue al secondo posto con 15 e 20 modelli rispettivamente. Anche per quanto riguarda gli investimenti, gli Stati Uniti sono in testa. Mentre il totale degli investimenti privati nell'IA è stato di circa 8 miliardi di dollari in Cina e di circa 7 miliardi di dollari nell'UE, gli Stati Uniti hanno toccato quota 68 miliardi di dollari nel 2023.
I recenti sforzi del Presidente Trump mirano a mantenere questo primato. Il nuovo Piano d'azione per l'IA cerca di rafforzare la leadership degli Stati Uniti , invitando il pubblico a condividere idee per “definire azioni politiche prioritarie per migliorare la posizione dell'America come potenza dell'IA e impedire che requisiti inutilmente onerosi ostacolino l'innovazione del settore privato”. L'amministrazione statunitense sostiene anche l'iniziativa di joint venture privata sull'IA di OpenAI, SoftBank e Oracle, tra gli altri, per un valore di 500 miliardi di dollari, chiamata Project Stargate. Il governo statunitense sta facilitando le approvazioni normative per il progetto. Anche Apple ha annunciato il suo più grande impegno di investimento di sempre, impegnandosi a spendere 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni per sostenere lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, l'ingegneria del silicio e la produzione avanzata.
L'investimento dell'UE da 200 miliardi di euro: una goccia nell'oceano?
Il piano di investimenti da 200 miliardi di euro dell'UE, che comprende un nuovo fondo europeo da 20 miliardi di euro per le gigafabbriche di intelligenza artificiale, è solo una goccia nell'oceano? Almeno rispetto agli investimenti attuali - secondo la Commissione europea, l'UE investe attualmente solo il 4% dei fondi che Washington mette a disposizione per l'intelligenza artificiale - il progetto rappresenta una vera e propria sferzata. Uno sguardo alle cifre mostra ancora una volta che l'UE, o meglio l'Europa, ha molto da recuperare: la Francia è al sesto posto nella classifica generale e la Germania all'ottavo, ma entrambe sono molto indietro rispetto ai primi classificati, Stati Uniti e Cina.
La Cina: un serio concorrente nella corsa globale all'IA
Quanto meno, gli eventi legati a DeepSeek dimostrano che c'è il rischio di perdere rapidamente il primato nella corsa all'IA, anche senza ingenti somme di denaro. In effetti, la Cina ha già notevoli punti di forza nella ricerca e nello sviluppo, nonché nelle infrastrutture (velocità di Internet e supercomputer) e si colloca già al secondo posto dopo gli Stati Uniti. Inoltre, nel 2023, la Cina era leader mondiale nelle pubblicazioni sull'IA in riviste e conferenze e nelle citazioni da riviste, registrando 44.150 brevetti sull'IA, il triplo rispetto agli Stati Uniti. Inoltre, la Cina ha una quota di modelli di start-up ad accesso aperto, ossia i cui codici sorgente sono liberamente accessibili, pari al 90% e superata solo dall'UE con il 100%, rispetto al 60,5% degli Stati Uniti.
Gli investimenti sono la chiave per ottenere risultati rivoluzionari
Ciononostante, non si può dire che il denaro speso per gli investimenti nell'IA a livello mondiale non sia stato finora ben speso. Il caso di DeepSeek lo dimostra se consideriamo tutti gli investimenti necessari a priori per far funzionare i modelli di IA. Il significativo esborso finanziario per infrastrutture, GPU avanzate e altre risorse chiave sottolinea l'importanza di questi investimenti per ottenere risultati rivoluzionari. La capacità di DeepSeek di ottimizzare l'hardware esistente e di concentrarsi sull'addestramento delle parti più importanti del suo modello dimostra che la spesa strategica può sì portare a progressi significativi e a efficienze di costo, ma le condizioni di partenza devono essere quelle giuste. Per vincere la corsa all'IA, è probabile che nel prossimo futuro sentiremo ancora parlare di promesse e progetti di investimento significativi in ogni angolo del mondo.