Attualità
Recensioni al kilo, Federalberghi dichiara guerra ai mercanti del giudizio facile
di Redazione

Basta con i “mercanti di recensioni”. È questo il grido di battaglia lanciato da Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, durante il forum sulla tutela dei consumatori da pratiche ingannevoli, prodotti contraffatti e recensioni false online, organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Nucara ha richiamato l’attenzione su un fenomeno tanto diffuso quanto subdolo, la compravendita di giudizi fasulli che falsano la concorrenza, ingannano i consumatori e danneggiano chi lavora onestamente. “Chi usa un servizio ha diritto di esprimere la propria opinione, ha spiegato, ma chi legge deve poter contare su recensioni vere, scritte da persone reali, che raccontano esperienze autentiche. Allo stesso tempo, chi è recensito deve essere tutelato da diffamazioni, concorrenza sleale e pressioni indebite”.
Una presa di posizione precisa, quella di Federalberghi, contro una pratica che sta inquinando la reputazione del turismo online. Nucara non ha fatto sconti a nessuno, ha denunciato sia chi vende o compra recensioni positive per attirare clienti, sia chi offre giudizi negativi “su commissione” per danneggiare i concorrenti. Un mercato parallelo che, sotto l’apparente trasparenza delle piattaforme digitali, genera una distorsione profonda della concorrenza e mina la fiducia dei consumatori.
Il direttore ha poi puntato il dito contro un altro tipo di inganno, la comunicazione fuorviante di alcune strutture. Tra gli esempi citati, gli appartamenti che si presentano come hotel, gli annunci con insegne a cinque asterischi per far credere a una classificazione inesistente e i nomi altisonanti che utilizzano termini stranieri, “boutique hotel”, “luxury”, “suite”, per attribuirsi un’immagine di prestigio che non corrisponde alla realtà.
Nucara ha infine affrontato il tema, spinoso e attualissimo, del rapporto tra alberghi e portali di prenotazione online. Ha sottolineato come la moderazione delle recensioni sia oggi “sbilanciata”: rimuovere un commento falso o offensivo risulta spesso un’impresa impossibile, anche quando l’evidenza dell’ingiustizia è lampante. Un sistema che, di fatto, lascia campo libero a chi abusa degli strumenti digitali e costringe gli operatori seri a difendersi da accuse infondate.
Secondo Federalberghi, quindi, la libertà di espressione non può trasformarsi in licenza di diffamazione, e la fiducia dei consumatori va difesa con regole, controlli e responsabilità. Il turismo digitale, per continuare a crescere, deve liberarsi dai suoi falsi profeti, quelli che vendono stelle, parole e consensi al miglior offerente.