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FIMAA Italia, canoni di locazione crescono del 4,7% spinti dallo squilibrio tra domanda e offerta

Canoni di locazione ancora in salita, spinti da una domanda di case e appartamenti in crescita e un’offerta in contrazione. È il quadro che emerge dall’ultima Indagine FIMAA Italia-Confcommercio sull’andamento del mercato immobiliare residenziale italiano. Secondo la Federazione, nel corso del 2025 la crescita media dei canoni di locazione sarà del 4,7% (dato che peraltro subirà un’ulteriore accelerazione rispetto al +4,6% registrato nel primo semestre dell’anno), il numero di nuovi contratti invece registrerà una leggera variazione (+0,1%) rispetto ai livelli raggiunti nel 2024 (1.010.611 nuovi contratti). “Analizzando le dinamiche del mercato – commenta Andrea Oliva, Coordinatore Ufficio Studi FIMAA Italia – è evidente che sia necessario adottare strumenti per riportare sul mercato, a un canone sostenibile, tutti quegli alloggi che oggi sono vuoti”.
Secondo l’indagine FIMAA, nel secondo quadrimestre del 2025 si sono rafforzate le dinamiche che hanno caratterizzato il mercato delle locazioni abitative anche in precedenza. La domanda infatti ha registrato una crescita secondo il 74,2% dei giudizi espressi (e il trend si è ulteriormente accentuato rispetto al quadrimestre precedente), mentre l’offerta ha subito una flessione secondo il 63,3% degli operatori accreditati FIMAA interpellati. Secondo le opinioni rilevate dall’indagine il numero di nuovi contratti ha registrato un calo nel 40,2% dei casi, o si è mostrato al massimo stabile (49,8%). In aumento (65,3%), al massimo stabili (31,2%) gli importi dei canoni di locazione.
Queste dinamiche proseguiranno anche nell’ultima parte dell’anno. Il 67% degli operatori immobiliari accreditati FIMAA si attende infatti un’ulteriore crescita della domanda, mentre il 53,3% prevede una diminuzione dell’offerta. Il 38,8% ritiene che si manterrà sugli stessi livelli del secondo quadrimestre. Per quanto riguarda i canoni di locazione, una netta maggioranza (61,5%) prevede un ulteriore aumento, e una quota significativa (35%) ritiene che non ci saranno variazioni di rilievo. Appena il 3,5% ipotizza un calo. Il numero di contratti stipulati dovrebbe infine attestarsi sugli stessi livelli registrati in precedenza (58%), o subire una flessione (32%). Il 10% degli analisti prevede però un aumento.
“Il mercato si sta progressivamente spostando verso contratti di locazione più flessibili, osserva ancora Oliva. Nel primo semestre di quest’anno, i contratti ordinari di lungo periodo hanno infatti registrato un calo del 2%, mentre i contratti concordati sono cresciuti del 3,3%, e quelli per gli studenti hanno messo a segno un balzo del 9,5%. Lo stesso fenomeno si osserva sul fronte dei canoni di locazione: a trainare il mercato sono soprattutto i contratti agevolati per gli studenti, cresciuti del 5,3% annuo, contro una media del 4,6%. I canoni dei contratti ordinari sono comunque in crescita, ma l’aumento si è fermato al 3,8%”.
“Queste dinamiche – prosegue Oliva – in ogni caso, confermano che l’offerta non riesce a soddisfare la domanda. I proprietari degli immobili sono sempre più restii a concederli in locazione, perché non si sentono sufficientemente tutelati. Per tornare a una situazione di equilibrio servono misure semplici e stabili: è necessario rafforzare strumenti come il canone concordato e la cedolare, concedere micro-incentivi fiscali per chi ristruttura e affitta a prezzi calmierati, e favorire i partenariati pubblico-privati per le residenze universitarie”, conclude Oliva.