Innovation

Tra i professionisti italiani cresce il digitale, ma rimane in fondo alle priorità. Equilibrio vita-lavoro al primo posto

di Redazione
 
Tra i professionisti italiani cresce il digitale, ma rimane in fondo alle priorità. Equilibrio vita-lavoro al primo posto
Crescono gli investimenti in tecnologie digitali da parte degli studi professionali italiani, ma il digitale resta solo al nono posto tra le priorità dei professionisti. Nel 2024, secondo l’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale del Politecnico di Milano, la spesa complessiva in tecnologie è salita a 1,954 miliardi di euro (+3,5%), con una media di 28.200 euro per gli studi multidisciplinari, 14.300 euro per i consulenti del lavoro, 14.000 euro per i commercialisti e 10.400 euro per gli avvocati.

A spingere l’adozione tecnologica sono soprattutto esigenze operative e obblighi normativi. Fanno eccezione i sistemi per le videoconferenze, diffusi in oltre il 65% degli studi, mentre le soluzioni più avanzate - come business intelligence (tra il 4% e il 10%) e intelligenza artificiale (tra il 12% e il 17%) - restano appannaggio di poche realtà. In particolare, la business intelligence tocca appena il 4% nei micro studi e il 32% tra i grandi, mentre l’IA supera il 20% solo nei grandi studi.

Il dato più significativo emerge dalle priorità dei professionisti: l’81% dei commercialisti, il 78% dei consulenti del lavoro e il 75% di avvocati e studi multidisciplinari pongono in cima l’equilibrio tra vita privata e lavoro. Seguono la specializzazione, la flessibilità, le migliori retribuzioni e l’impatto sociale. L’innovazione tecnologica è solo nona in classifica, segno di un approccio ancora tradizionale che privilegia il benessere individuale.

Le principali preoccupazioni restano l’appesantimento normativo senza un corrispondente aumento della redditività (64% dei commercialisti, 55% dei consulenti del lavoro e degli studi multidisciplinari, 52% degli avvocati), la concorrenza dei grandi operatori e l’insolvenza dei clienti. La carenza di nuove competenze digitali, sorprendentemente, preoccupa meno del 25% dei professionisti.

Tra gli strumenti digitali più diffusi dopo le videoconferenze spiccano le VPN (47% nei commercialisti) e la conservazione digitale (45% nei legali). Il sito web è presente nel 37% degli studi dei commercialisti, nel 47% di quelli legali e nel 55% dei consulenti del lavoro e multidisciplinari. Le pagine social raggiungono il 42% negli studi legali, il 36% nei consulenti del lavoro e il 24% nei commercialisti.

L’intelligenza artificiale è utilizzata principalmente
per ricerca documentale (78%-90%), stesura testi (49%-72%), creazione contenuti e analisi dati. Cresce l’impiego dell’IA anche per la gestione dei cedolini e il recupero crediti (24%-28%). Nonostante ciò, molti studi mostrano cautela: tra i monodisciplinari, il 29%-35% ritiene prematuro avviare progetti, mentre il 35% si limita a informarsi e tra il 14% e il 23% frequenta corsi o utilizza licenze di prova.

Solo il 28% dei commercialisti e il 41% dei multidisciplinari adottano il lavoro da remoto per tutto il personale, contro oltre il 65% nei grandi studi. Dal 50% all’85% degli studi non intende sviluppare servizi innovativi come supporto all’internazionalizzazione, formazione digitale o accompagnamento nella transizione green, segno di un mercato ancora ancorato alle attività tradizionali.

Francesca Parisi (nella foto), ricercatrice dell’Osservatorio, sottolinea la necessità di sviluppare una reale cultura orientata al cliente: “Occorre investire in nuove competenze, reti di vendita e comunicazione per soddisfare il mercato e ampliare il portafoglio clienti”. Le PMI continuano a rappresentare il riferimento principale, ma faticano a percepire i professionisti come partner strategici al di fuori degli ambiti tradizionali.

L’Osservatorio ha assegnato il “Premio Studio Digitale 2025” a due realtà innovative: lo Studio Musella e Associati di Napoli per il progetto “HR Innovation Suite”, che integra software e app mobili per la gestione delle risorse umane, e lo Studio Micci di Varese per “Smart Audit”, un sistema che fonde process mining, e-learning in cloud e formazione tramite videogame. Menzione d’onore a Studio Campagnoli di Piacenza per “Ufficio Digitale”, piattaforma integrata per digitalizzare ogni fase del lavoro.
  • BPM Milano
  • villa mafalda 300x600
  • Poste Italiane giugno 2025
  • Enel Prima Vera - Rata Vera
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Tra i professionisti italiani cresce il digitale, ma rimane in fondo alle priorità. Equilibrio vita-lavoro al primo posto
06/07/2025
di Redazione
Tra i professionisti italiani cresce il digitale, ma rimane in fondo alle priorità. Equili...
Tecnologia e AI spingono le assicurazioni verso soluzioni su misura per le imprese
05/07/2025
Redazione
Tecnologia e AI spingono le assicurazioni verso soluzioni su misura per le imprese
Shift2SDV accelera la transizione verso il veicolo software-defined con Spindox protagonista
03/07/2025
Redazione
Shift2SDV accelera la transizione verso il veicolo software-defined con Spindox protagonis...
Cyberattacchi in crescita nel settore trasporti, Maticmind lancia l’allarme e propone nuove soluzioni per una mobilità più sicura
03/07/2025
di Redazione
Cyberattacchi in crescita nel settore trasporti, Maticmind lancia l’allarme e propone nuov...