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Elezioni in Germania: un’aritmetica politica complicata

A cura di Apolline Menut, economista, Carmignac
 
  • La CDU/CSU ha vinto le elezioni tedesche con un ampio margine (28,6 %), ma deludendo leggermente rispetto agli ultimi sondaggi. Altri quattro partiti sono entrati in parlamento: l'AFD (20,8 %), l'SPD (16,4 %), i Verdi (11,6 %) e Die Linke (8,8 %), mentre i liberali del FDP e l'estrema sinistra del BSW non hanno raggiunto la soglia del 5%.
  • Una grande coalizione tra CDU/CSU e SPD, che ha ottenuto il 52% dei seggi al Bundestag, è ora l’ipotesi più probabile. Tuttavia, i partiti centristi non sono riusciti a mantenere una maggioranza qualificata, complicando le prospettive di una riforma decisiva del regime fiscale. Qualsiasi modifica al freno al debito dovrà infatti contare sul sostegno della Linke o dell’AfD. Quest’ultima è contraria a una riforma del freno al debito, mentre la Linke potrebbe sostenerla per aumentare gli investimenti, ma non quelli per la difesa. Sarebbero quindi necessari delicati compromessi politici e una certa creatività fiscale. Se vogliamo vedere il lato positivo, si potrebbe argomentare che il ridotto margine di manovra per la spesa nazionale in difesa potrebbe rappresentare un elemento favorevole per l’UE, con Merz potenzialmente più incline a sostenere un’emissione di debito comune europeo.

 

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