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Decreto bollette, “occorrono misure più inclusive e riforme strutturali”

di Confcommercio
 
Decreto bollette, “occorrono misure più inclusive e riforme strutturali”
“Le nuove misure adottate dal Governo per mitigare l’impatto dei costi energetici per imprese e famiglie rappresentano una risposta necessaria e attesa per contrastare i continui e crescenti rialzi delle materie prime”: così Confcommercio il 13 marzo scorso in occasione dell’audizione presso la decima Commissione della Camera dei deputati sul decreto-legge 19/2025 (“Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio e il rafforzamento delle sanzioni delle Autorità di vigilanza”).

La Confederazione giudica positivamente “lo stanziamento di 600 milioni di euro per il finanziamento del Fondo per la transizione energetica e l’azzeramento, per sei mesi, della componente ASOS degli oneri di sistema per le aziende con potenza disponibile superiore a 16,5 kilowatt. È indispensabile però agire fin da subito anche sugli oneri di sistema delle imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kilowatt, che hanno pesantemente risentito in questi anni dell’incremento dei valori delle materie prime energetiche”. A gennaio 2025 le tariffe dell’energia elettrica per queste imprese, infatti, sono aumentate del 24% rispetto a quelle di gennaio 2024 e del 56,5% sul 2019. E ancora più critica è a dinamica delle tariffe del gas (+27% rispetto a gennaio 2024 e +90,4% sui valori del 2019”.

Nel complesso quelle varate dal Governo sono misure “necessarie e attese, ma non ancora sufficienti. Servono interventi più inclusivi e riforme strutturali, a cominciare dalla revisione complessiva di tutte le componenti fiscali e parafiscali che gravano sulle bollette energetiche. Parallelamente - conclude Confcommercio - andranno potenziati gli interventi di contrasto alla volatilità dei prezzi del gas, anche promuovendo una maggiore trasparenza sui mercati. Utile, al riguardo, il disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. E poi, ancora, sviluppo delle infrastrutture nazionali, più approvvigionamenti tramite acquisti congiunti europei, nuovo impulso all’efficienza energetica e incremento della produzione rinnovabile. Da valutare anche una sospensione temporanea del meccanismo Emission Trading System (EU - ETS) per ridurre, in un contesto di emergenza energetica, la pressione sui prezzi e garantire la sostenibilità economica delle imprese europee”.
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