È universalmente noto che la Rai sia un carrozzone bruciasoldi, ormai distante anni luce da quell’idea di servizio pubblico che agli albori della sua storia aveva prodotto perle come l’insegnamento dell’italiano con il maestro Aristide Manzi a un Paese che si accingeva a vivere il suo boom economico dopo le tragedie della Seconda Guerra Mondiale; varietà sfolgoranti con personaggi considerati un orgoglio nazionale del calibro di Mina e Raffaella Carrà e sceneggiati, come si diceva allora, rimasti nell’immaginario collettivo come l’Odissea, Sandokan o Mosè. Una Rai del tutto estranea al suo stesso passato oggi propone, alquanto mestamente, l’intervista alla mamma di Peppa Pig, maialina antropomorfa idolo dei bambini, che è di nuovo incinta. Certo, per l’audience questo e altro e probabilmente l’orario della trasmissione La Volta Buona su Rai Due permette a una pletora nutritissima di bimbi di gioire e immedesimarsi in Peppa Pig, su cui sta per abbattersi un altro parente. Mamma Pig e Rai in attesa della fatidica puntata agiscono come se fossero Ferragni qualsiasi: a un’ecografia pubblicata sui social ufficiali della Rai segue l’ospitata a sorpresa (di chi?) e il lieto annuncio, che ha fatto subito il giro del web.
Con grande entusiasmo la mamma più amata dai teneri virgulti, si spera almeno dopo la propria, ha raccontato dunque ai telespettatori che la famiglia Pig è pronta ad allargarsi: «Grazie per l’invito, è la mia prima volta in televisione. Sono felicissima di dirvi che la nostra famiglia si sta allargando perchè avremo un nuovo bebè (ma come, bebè? Che mestizia, ndr). Dovrebbe nascere in estate e non vediamo l’ora» ha detto scatenando l’entusiasmo in studio, con applausi e sorrisoni da parte del pubblico e della conduttrice: «Che emozione…congratulazioni, non vediamo l’ora di conoscere il nuovo arrivato». Immagino le grida di giubilo che in qualche anfratto Rai hanno accompagnato il parto (è il caso di dirlo) di un’idea del genere, ovvero seguire la BBC nel solco di un’evidente strategia collaudata di marketing globale, che probabilmente, in tempi di penuria, ai più sarà sembrata una genialata inarrivabile quando intervistare personaggi di fantasia è una trovata vecchia come il cucco, per dirla alla Tommaso Garzoni (vi risparmio la fatica: non si trova su Instagram, è uno scrittore italiano del Cinquecento. E poi dite che non vi voglio bene) ma comunque ha diviso il pubblico tra chi plaude all’opportunità “educativa” e chi si chiede che c’entri l’intervista a un cartone in un contenitore pomeridiano dedicato all’attualità.
Dopo cotanta genialata, il web si è scatenato, come prevedibile: ha iniziato Fabrizio Corona, che annuncia a mò di scoop: "Il padre è Orso di ‘Masha e Orso’, si sono incontrati su Rai YoYo 3 anni fa e hanno fatto i loro porci comodi” mentre Hasbro, azienda che detiene il merchandising di Peppa si frega le mani annunciando una "nuova era per Peppa Pig", con episodi speciali e gadgets a tema, del resto era ora di rinnovare il parco giochi. Intanto la domanda che sorge spontanea e troneggia sui social, X in primis, è “ma davvero la Rai paga 'sta gente?”. La risposta è evidentemente sì e soprattutto lo fa anche con i soldi del canone, che, a questo punto, sarebbe cosa buona e giusta sputtanarsi a stronzate (per i politicamente corretti, dilapidare in facezie): prima che lo facciano loro.