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Contratti pirata: Brunetta, CNEL in prima linea

 
Contratti pirata: Brunetta, CNEL in prima linea
“Non si può non concordare con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In Italia esiste una questione salariale che non può più essere elusa. Sappiamo bene che, in questa materia, esistono proposte e soluzioni tecniche diversificate, su cui la politica si è fortemente divisa nell’ultimo decennio. C’è però un tema che deve vedere unite, e non solo a parole, tutte le forze politiche e sociali del nostro Paese che è il contrasto al dumping salariale e contrattuale. Non è degno di un Paese civile tollerare la prassi di contratti collettivi sottoscritti da sigle sindacali e datoriali poco o nulla rappresentative, che hanno come unica finalità quella di abbattere il costo del lavoro attraverso la riduzione del salario. Un danno enorme per lavoratori che già ricevono compensi annuali bassi e che poi si traduce in forme di concorrenza sleale tra le imprese e in conseguenti minori contributi previdenziali e assistenziali dovuti allo Stato”. Così il Presidente del CNEL Renato Brunetta nel commentare le dichiarazioni del Presidente della Repubblica in occasione della cerimonia al Quirinale per la consegna delle Stelle al Merito del Lavoro 2025. 

“Dall’osservatorio privilegiato del CNEL – ha aggiunto – posso non solo confermare che, nell’Archivio nazionale dei contratti, sono depositati più di 1000 contratti collettivi di lavoro, ma che dietro a questi testi contrattuali ruotano, in modo spesso parassitario, oltre 500 sigle datoriali e sindacali che firmano contratti non all’esito di una vera trattativa sindacale, ma al solo fine di alimentare una sorta di ‘mercato della rappresentanza’, a danno dei lavoratori e delle stesse imprese. Il CNEL si è adoperato sin dall’avvio di questa Consiliatura per contrastare il fenomeno dei contratti pirata, attraverso una nuova organizzazione dell’Archivio, già operativa da un mese, che consente ora di segnalare agli operatori, alle istituzioni e agli organi ispettivi e di vigilanza i testi contrattuali sottoscritti da attori genuini ed effettivamente radicati nel nostro sistema di relazioni industriali da quelli parassitari. Con il prossimo anno saremo anche in grado di segnalare nel dettaglio, per i vari profili professionali, i trattamenti retributivi e normativi standard che sono la base di una corretta relazione di lavoro e di un modo trasparente e leale di fare impresa”.
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