Economia

Banca Ifis chiude il primo semestre 2025 con utile di 93,7 milioni e rafforza la sua leadership con illimity ed Euclidea

di Demetrio Rodinò
 
Banca Ifis chiude il primo semestre 2025 con utile di 93,7 milioni e rafforza la sua leadership con illimity ed Euclidea

Banca Ifis conferma la propria solidità e vocazione strategica nel panorama bancario italiano con i risultati del primo semestre 2025. A trainare la crescita del gruppo presieduto da Ernesto Fürstenberg Fassio e guidato dall’AD Frederik Geertman sono state l’acquisizione della quasi totalità di illimity Bank, l’ingresso nel risparmio gestito tramite Euclidea SIM e una redditività sostenuta nonostante il contesto di tassi decrescenti. Il semestre si chiude con un utile netto consolidato di 93,7 milioni di euro, in linea con lo stesso periodo del 2024, al netto dei costi straordinari legati all’acquisizione di illimity.

Il CET1 si rafforza al 16,52%, segnando un miglioramento rispetto al 16,10% di fine 2024 e confermando la solidità patrimoniale del gruppo. Il margine di intermediazione si attesta a 351 milioni di euro, mentre i costi operativi calano del 2,5%, attestandosi a 201 milioni. Tutti segnali di un’efficiente gestione delle risorse e di una visione industriale ben orientata alla creazione di valore.

Il successo dell’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio (OPAS) su illimity Bank ha rappresentato un passaggio strategico di rilievo. Banca Ifis ha raggiunto una partecipazione pari al 92,5% del capitale sociale e sta conducendo il processo di delisting che si concluderà entro settembre. L’operazione è stata accolta favorevolmente anche dal Consiglio di Amministrazione di illimity, che ha messo a disposizione il proprio mandato in vista dell’integrazione.

La Banca prevede sinergie annuali per circa 75 milioni di euro, di cui 25 milioni da ricavi incrementali legati all’offerta di servizi come factoring, leasing e rental, e 50 milioni da efficienze di costo derivanti dalla razionalizzazione delle strutture e dei processi. L’integrazione industriale è già in fase avanzata, con PwC incaricata della due diligence e un piano dettagliato che coinvolge struttura organizzativa, piattaforme IT e politiche di bilancio.

Parallelamente, Banca Ifis ha rilevato il 100% di Euclidea SIM, società di intermediazione mobiliare attiva nella gestione patrimoniale con un forte approccio tecnologico, basato su algoritmi di fund ranking che utilizzano intelligenza artificiale e machine learning. Con questa acquisizione nasce un’offerta sinergica tra il conto deposito Rendimax e una gamma evoluta di soluzioni per il risparmio gestito personalizzato, anche per la clientela private.

L’impatto stimato dell’operazione sul CET1 è contenuto (-20 bps), mentre il potenziale di espansione nei servizi ad alto valore aggiunto per l’imprenditoria è significativo.

Il margine di interesse si riduce a 242,5 milioni di euro rispetto ai 287,4 milioni del primo semestre 2024, penalizzato dal contesto dei tassi. Tuttavia, le altre componenti del margine (64,1 milioni contro i 40,2 dell’anno precedente) mostrano la capacità di diversificazione dei ricavi. Il costo del credito si attesta a 19,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 15,8 milioni del 2024, ma in un quadro di gestione del rischio prudente.

La raccolta complessiva si attesta a 11,6 miliardi di euro, con una struttura ben bilanciata tra clientela retail, titoli e debiti verso banche. Il patrimonio netto consolidato raggiunge 1,799 miliardi di euro, in crescita del 2,9%.

Focus settoriale:

Commercial & Corporate Banking: utile netto a 48 milioni di euro, +5 milioni rispetto al 2024, grazie a una buona tenuta del business nonostante il calo del factoring.

Settore Npl: utile di 42,2 milioni, con margine di intermediazione stabile (156,6 milioni) e costi operativi in calo grazie all’efficientamento del recupero crediti.

Governance & Non Core: risultato negativo di 2,3 milioni, condizionato da oneri non ricorrenti legati all’OPAS.

Il comparto finanza proprietaria registra un risultato in crescita a 37 milioni di euro, dimostrando una gestione attiva ed efficace del portafoglio titoli (3,2 miliardi di euro), con una duration portata a 4,2 anni.

Il semestre ha visto anche importanti riconoscimenti sul fronte ESG. MSCI ha portato il rating di Banca Ifis da AA a AAA, collocandola tra le eccellenze globali nel settore finanziario. Moody’s ha attribuito un punteggio CIS pari a 2, e il CDP una valutazione di B.

Il progetto Kaleidos – Social Impact Lab, ha raggiunto oltre 50 iniziative e 8 milioni di euro di investimento, generando – secondo uno studio del Politecnico di Milano – un impatto sociale pari a 5,2 euro per ogni euro investito. Tra i progetti più significativi: supporto alla terapia genica con cellule CAR-T per il Bambino Gesù e collaborazioni con la Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata.

Sul fronte culturale, il programma Ifis Art ha arricchito il Parco di Villa Fürstenberg, generando un valore sociale stimato in quasi 4 euro per ogni euro investito. È stato anche avviato il restauro dell’opera “The Migrant Child” di Banksy, nell’ambito di un progetto con Zaha Hadid Architects e la Biennale di Venezia.

Con un CET1 stimato post-integrazione al 14%, una crescita diversificata e un piano di sinergie ben strutturato, Banca Ifis si conferma protagonista del settore bancario italiano, capace di unire innovazione, solidità patrimoniale e impatto positivo sul territorio. Il secondo semestre si preannuncia come una fase chiave per la finalizzazione del processo di integrazione con illimity e il lancio di nuove iniziative nel risparmio gestito, in un’ottica di lungo periodo orientata alla creazione di valore per azionisti, clienti e comunità.

Ernesto Fürstenberg Fassio (nella foto), Presidente di Banca Ifis, ha dichiarato: “L’Opas su illimity Bank si è conclusa con grande successo, segnando una ulteriore tappa storica nel percorso di crescita di Banca Ifis. Abbiamo dato vita a un progetto industriale solido, che unisce due realtà innovative per costruire un gruppo bancario di riferimento al servizio dell’economia reale italiana. Affrontiamo questa fase del processo di integrazione, e le nuove evidenze finanziare emerse, potendo contare su una redditività sostenibile, una solida posizione patrimoniale e un profilo di rischio contenuto, frutto della gestione prudente e della strategia di sviluppo portata avanti con successo in questi anni. Il nostro obiettivo è chiaro: valorizzare al meglio gli asset del Gruppo, generare le sinergie che abbiamo indicato, e costruire una cultura aziendale moderna, aperta e inclusiva. La revisione strategica delle attività di illimity e delle sue controllate è già stata avviata, con l’obiettivo di progettare un nuovo perimetro industriale capace di creare valore per tutti. L’integrazione tra due realtà altamente complementari rappresenta un’ulteriore opportunità per rafforzare il nostro posizionamento competitivo, generare una elevata remunerazione per gli azionisti e contribuire in modo ancora più determinante al supporto dell’economia reale italiana, attraverso un credito sempre più di qualità

Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis, ha aggiunto: “I risultati dei primi sei mesi del 2025 riflettono gli esiti positivi del percorso di rafforzamento del nostro posizionamento intrapreso negli ultimi anni sotto il profilo reddituale, patrimoniale e finanziario. Specializzazione, digitalizzazione e governo del rischio sono alla base dell’utile netto del periodo che si conferma sui livelli elevati dello scorso anno, al netto delle spese per l’acquisizione di illimity Bank. La patrimonializzazione costruita negli ultimi anni ci ha infatti consentito di completare l’acquisizione di illimity Bank, da cui ci aspettiamo sinergie per oltre 75 milioni di euro. La redditività sostenibile e la forza patrimoniale raggiunte da Banca Ifis negli ultimi anni ci permettono di affrontare con serenità i prossimi mesi che ci vedranno impegnati nel processo di integrazione. Livelli patrimoniali e di redditività che da un lato mantengono contenuto il livello di rischio e, dall’altro, consentono un significativo livello di remunerazione per gli azionisti”.

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