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BCE: a marzo previsto un taglio dei tassi dello 0,25%

di François Rimeu, Senior Strategist di Crédit Mutuel Asset Management
 
BCE: a marzo previsto un taglio dei tassi dello 0,25%
Con una mossa ampiamente anticipata dai mercati finanziari, la BCE dovrebbe abbassare il tasso di deposito di 25 punti base al 2,5% per sostenere l’economia, con il quinto taglio consecutivo dei tassi e il sesto da giugno 2024. Questo porterà il tasso di rifinanziamento al 2,65% e il tasso di prestito marginale al 2,9% a fronte di rischi di inflazione equilibrati. Con l’avvicinarsi del tasso di riferimento al tasso neutrale* (secondo l’analisi della BCE del 7 febbraio, tra l’1,75% e il 2,25%), riteniamo che il Consiglio direttivo ritoccherà il suo lessico, descrivendo le condizioni di finanziamento come “moderatamente” o “parzialmente” restrittive. Prima di cambiare il proprio vocabolario in modo più marcato, la BCE attenderà i risultati dell’indagine trimestrale sui prestiti bancari nell’area dell’euro (BLS) che usciranno il 15 aprile, cioè due giorni prima della prossima riunione. Con ogni probabilità, la banca centrale ha un obiettivo intermedio del 2%.

La banca centrale dovrebbe continuare la riduzione dei tassi con cautela, rimanendo dipendente dai dati e monitorando da vicino la politica monetaria statunitense. Se la cautela circa la direzione della politica monetaria venisse mantenuta al di là di questa riunione, questo potrebbe portare a una pausa in aprile, anche se siamo convinti che la BCE abbia pochi motivi per ritardare un ulteriore allentamento monetario, in particolare a causa della debole crescita nella regione.

Rispetto alle proiezioni macroeconomiche di dicembre 2024, l’istituto di Francoforte dovrebbe rivedere leggermente al ribasso le previsioni di crescita per quest’anno (dall’1,1% allo 0,9%-1,0%; fonte: Bloomberg) a causa dell’indebolimento della domanda interna e dei rischi legati alla politica commerciale statunitense, che potrebbero però essere compensati in parte dalla possibilità di pace in Ucraina. Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi, la BCE dovrebbe mantenere invariate le prospettive di inflazione, in linea con l’obiettivo di medio termine del 2% (secondo Bloomberg, l’indice dei prezzi al consumo core, cioè esclusi energia e alimentari sarebbe del 2,3% nel 2025, 1,9% nel 2026, 1,9% nel 2027).

In sintesi, non ci aspettiamo grandi cambiamenti da parte della BCE a marzo. Le reazioni dei mercati finanziari dovrebbero essere limitate, a meno che non si verifichi un drastico cambiamento nella comunicazione della banca centrale, che suggerisca di non considerare più la sua politica monetaria come restrittiva, cosa che però non è compreso nel nostro scenario.


* Il tasso neutrale è il tasso che mantiene l’economia in piena occupazione con un’inflazione stabile, ma che non può essere osservato direttamente.
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