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Azioni europee sotto pressione...ma permangono motivi di ottimismo

di Alexandre Baradez, Chief Market Analyst
 
Azioni europee sotto pressione...ma permangono motivi di ottimismo

Nonostante un anno difficile per l’Europa sia dal punto di vista economico che politico in particolare, l’EuroStoxx50 continua a registrare una performance positiva dall’inizio dell’anno (circa +5% a fine novembre).

 

Turbolenze politiche nei mercati chiave

Il 2024 può essere chiaramente descritto come un “annus horribilis” per la politica europea, a partire dallo scioglimento dell’Assemblea nazionale francese a giugno e dal grave deterioramento delle finanze pubbliche. Pochi mesi dopo, la coalizione di governo tedesca è crollata dopo due anni di crescita pari a zero. Queste notevoli tensioni politiche nelle due maggiori potenze economiche dell’eurozona sono chiaramente sintomatiche e richiedono cambiamenti profondi.

 

Gli indicatori economici destano preoccupazione

La contrazione del PMI composito dell’eurozona a novembre è un segnale grave, in quanto deriva da un calo sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi. Sebbene la BCE abbia escluso un taglio dei tassi di 50 pb a dicembre, dovrà agire con flessibilità nei prossimi mesi per sostenere la fragile economia europea in attesa di dettagli sulla futura politica commerciale statunitense.

 

Divario di performance tra Europa e Stati Uniti e potenziale catalizzatore per la ripresa

Dobbiamo quindi presumere che il divario di performance tra i mercati azionari europei e statunitensi continuerà? Non c’è nulla di meno certo. Possiamo ipotizzare che se gli Stati Uniti attueranno politiche commerciali aggressive, l’Europa finalmente reagirà, in particolare la Germania, che dispone di un notevole margine fiscale per sostenere l’economia. Anche la Cina probabilmente aumenterà le sue misure di sostegno economico per contrastare gli effetti dei dazi commerciali statunitensi... il che potrebbe favorire l’Europa attraverso i canali commerciali.

 

Il fattore Draghi

Il Rapporto Draghi e le sue 170 proposte su innovazione, competitività e riduzione della dipendenza potrebbero fungere da base per nuove direzioni economiche europee. Per i mercati finanziari non conta solo l’attuazione finale delle misure, ma anche l’impulso verso qualcosa di nuovo, che segni una chiara rottura.

 

Prospettive tecniche e proiezioni

Le valutazioni relativamente ragionevoli dell’EuroStoxx50, il rendimento del dividendo (quasi 3,5%) e il basso livello dell’euro sembrano limitare il potenziale di ribasso. Un nuovo test della zona 4.500 (ex resistenza trasformata in supporto), o anche un ritorno temporaneo sotto questo livello per diverse settimane, sembra possibile nell’attuale contesto economico e politico. Tuttavia, riteniamo che il livello di 5.100 punti potrebbe essere rivisitato nel corso del 2025, seguito da una ripresa del trend rialzista verso 5.500 punti (massimi storici dei primi anni 2000).

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