Burning Buzz
Alain Delon preferiva non scegliere (tra le lenzuola)
di Damiano Valcroce
Buongiorno! Il gossip si sveglia e scopre, meglio tardi che mai, Les Derniers Mystères Delon, una biografia di Alain Delon a firma del giornalista Bernard Violet, opportunamente data alle stampa dopo la sua dipartita, in cui si annuncia che il suddetto attore buonanima era, bontà sua, bisex. E allora? Sai che scandalo. Il meno che ci si potesse aspettare da una pupilla viscontiana era quella deliziosa fluidità tanto irrinunciabile al giorno d’oggi. Il libro tira in ballo anche il cosiddetto affare Marković sollevando i veli sui poco ortodossi rapporti tra Delon e la mala marsigliese: il suo ex autista e bodyguard, Marković, appunto, morì in circostanze mai chiarite dopo aver minacciato la star d’oltralpe, con un complicato ricatto sessuale, mentre la povera Romy Schneider si doleva con le amiche della bisessualità dell’attore che, secondo Violet, «da giovane ha esplorato tutto quello che esiste nella sessualità, con donne, con uomini, in rapporti a tre» ricordando «l'onnipresenza di persone gay» nell'entourage dell'attore, tra cui l'agente Georges Beaume e lo scrittore e attivista Daniel Guérin, dovuta tuttavia all’ambizione del divo, che intendeva mantenere rapporti opportunistici con l’élite gay.
Alain Delon: fascino senza confini (sessuali)?
Trattandosi comunque di Alain Delon, Romy avrebbe avuto molto peggio di cui dolersi visto che poco dopo è stata impietosamente mollata con uno scarno bigliettino (l’anteprima del ghosting) per la new entry Francine Canovas, dopo poco rinominata Nathalie Delon e madre di Anthony. A proposito di figli, sarebbe in effetti più interessante e meno scontato delle tendenze bisex di Delon che però nel 2013 ha rinnegato gli ardori giovanili definendo l’omosessualità “una deviazione”, indagare, sempre rimanendo nell’ambito di Freud da quattro spicci, quale fosse il suo problema con la propria discendenza maschile a cui ha reso la vita impossibile, da Anthony a Alain Fabien, in cui ha riunito il suo nome e quello del padre che lo abbandonò a 4 anni e che anni fa rilasciò un’intervista, poi rinnegata, a Vanity Fair sulla crudeltà del padre, fino a Ari Boulogne, figlio illegittimo avuto da Nico, musa di Andy Warhol e cantante dei Velvet Underground, in seguito addirittura adottato dalla madre di Alain e che quest’ultimo pervicacemente non ha mai voluto riconoscere tanto da lasciar definire con impareggiabile faccia tosta dai suoi avvocati un’innegabile somiglianza come “coincidenza morfologica”.
Se davvero si cerca qualcosa con cui oscurare la luce di una star non dovrebbe essere per il suo orientamento sessuale, almeno finché riguarda esclusivamente adulti consenzienti, quanto, in questo caso, aver lasciato languire un figlio in attesa di una parola che non è mai arrivata, fino alla tragica morte avvenuta un anno prima del padre. Lo stesso Ari aveva raccontato che, venuto a conoscenza dei suoi problemi di salute (oltre alla dipendenza, due ictus che lo avevano reso emiplegico), Delon gli avesse offerto cure mediche e una casa. Risposta: troppo poco per un figlio, troppo per un impostore. Perciò non se ne fece nulla ed Ari è morto nel modesto appartamento della sua compagna, nell’ennesima vicenda fosca su cui le indagini sono ancora in corso, ammantate dal mistero: come quello della vita di Delon, un divo la cui vita probabilmente è stata molto più torbida di quanto sia dato pensare (e sapere).