Economia

Tassi in calo, prestiti più accessibili e depositi in ripresa, la fotografia ABI del credito a giugno 2025

di Redazione
 
Tassi in calo, prestiti più accessibili e depositi in ripresa, la fotografia ABI del credito a giugno 2025
Prosegue il trend positivo per il mercato del credito in Italia. Il rapporto mensile ABI di giugno 2025 traccia un quadro incoraggiante per famiglie e imprese, grazie alla progressiva riduzione dei tassi di interesse, in particolare sulle nuove operazioni di finanziamento. Il calo, innescato dai tagli decisi dalla BCE a partire da ottobre 2023, continua anche nella prima parte del 2025.

Secondo i dati ABI, a maggio 2025:

Il tasso medio sui nuovi prestiti alle imprese è sceso al 3,64%, in netto calo rispetto al 5,45% di dicembre 2023. Il tasso sui mutui per l’acquisto di abitazioni è diminuito al 3,19%, dal 4,42% registrato a fine 2023. Il tasso medio complessivo sui prestiti è calato al 4,07%.

Anche i tassi di mercato riflettono la discesa: l’Euribor a 3 mesi si attesta all’1,96% nella media dei primi giorni di giugno, mentre il tasso lordo dei BOT a sei mesi è all’1,93%.

Tuttavia, i tassi a lungo termine, come il rendimento dei BTP decennali (3,49%) e l’IRS a 10 anni (2,55%), mostrano una maggiore stabilità.

La raccolta diretta da clientela (depositi e obbligazioni) segna a maggio una crescita del 2,9% su base annua, spinta soprattutto dai depositi (+3,5%). Al contrario, la raccolta a medio-lungo termine tramite obbligazioni registra una lieve flessione (-1,3%).

Sul fronte dei rendimenti:

I depositi vincolati rendono in media il 2,32%, con l’Italia sopra la media dell’Eurozona. Le obbligazioni bancarie a tasso fisso offrono un rendimento del 2,30%, in aumento rispetto all’1,31% di giugno 2022. Il tasso medio sui conti correnti è fermo allo 0,32%, segnalando una certa rigidità della remunerazione sui prodotti più liquidi.

Nonostante il calo dei tassi, lo spread tra il tasso sui prestiti e quello sulla raccolta resta elevato: a maggio 2025 è pari a 189 punti base, evidenziando un margine ancora significativo per il sistema bancario.

I prestiti a famiglie e imprese risultano stabili su base annua (+0,1%), con un lieve incremento dei finanziamenti alle famiglie (+0,7%) e una leggera flessione per le imprese.

Segnale decisamente positivo sul fronte della qualità del credito: i crediti deteriorati netti sono scesi a 31,1 miliardi di euro, il livello più basso dal 2015, quando toccavano quota 196 miliardi. In rapporto al totale degli impieghi bancari, rappresentano oggi solo l’1,50%, confermando la solidità del sistema creditizio.
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