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Salute mentale, un’emergenza silenziosa che colpisce i giovani e le donne

Redazione
 
Salute mentale, un’emergenza silenziosa che colpisce i giovani e le donne
Oggi in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, i dati diffusi dall’Istat fotografano una realtà che non può più essere ignorata: la salute mentale degli italiani è un tema cruciale, che richiede attenzione, risorse e politiche pubbliche mirate. L’indice medio nazionale di salute mentale (SF36) per la popolazione con più di 14 anni si attesta a 68,4 punti, ma scende in modo significativo nelle fasce più vulnerabili, mentre tra i giovanissimi (14-19 anni) raggiunge 71,8 punti, un dato apparentemente positivo che nasconde però un quadro complesso di disagio crescente, soprattutto tra le ragazze.

Salute mentale, un’emergenza silenziosa che colpisce i giovani e le donne

Le conseguenze della pandemia, la precarietà sociale e lavorativa, la solitudine digitale e la difficoltà di accesso ai servizi di supporto continuano a incidere sul benessere psicologico, in particolare dei più giovani. Oggi in Italia risultano 141.776 psicologi iscritti all’albo nazionale, oltre la metà dei quali (51,8%) abilitati anche alla psicoterapia. A essi si aggiungono 12.518 medici specialisti in psichiatria e neuropsichiatria infantile, una presenza importante ma ancora insufficiente rispetto al fabbisogno emergente, che ha spinto le istituzioni sanitarie e scolastiche a moltiplicare gli appelli per il potenziamento dei servizi territoriali e del supporto psicologico nelle scuole.

Sul fronte ospedaliero, la degenza media per disturbi psichici è di 14,2 giorni, con tempi più lunghi per la schizofrenia e i disturbi affettivi (oltre 15 giorni) e più brevi per i disturbi dell’età pre-adulta (8,7 giorni). Le dimissioni per disturbi mentali mostrano una sostanziale parità di genere (50,8% uomini, 49,2% donne), ma le donne restano più colpite quando il disagio evolve in forme gravi: quasi 7 decessi su 10 per disturbi psichici riguardano infatti pazienti di sesso femminile, con un tasso di mortalità di 6,23 ogni 10.000 residenti, il doppio rispetto agli uomini.

Un dato che allarma è quello dei suicidi, ancora troppo spesso circondati dal silenzio: nel 2022 si sono registrati 3.874 casi, di cui il 13,6% tra i giovani di 15-34 anni. Tra le persone con diagnosi psichiatrica pregressa, quasi i due terzi soffrivano di disturbi dell’umore, prevalentemente depressione (48,5% dei casi tra i giovani).
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