Salute

Allarme obesità infantile: in Italia il 41% di bambini in sovrappeso o obesi

Redazione
 
Allarme obesità infantile: in Italia il 41% di bambini in sovrappeso o obesi

Un quadro preoccupante emerge dai dati sull'obesità infantile in Italia, con il 41% dei bambini che rientra nelle categorie di sovrappeso (30%) o obesità conclamata (11%). Un'emergenza sanitaria e sociale che rischia di avere ripercussioni gravi sulla salute pubblica e sulla spesa sanitaria nazionale. Per far fronte a questa situazione, l'Associazione Longaevitas ha lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare mirata a introdurre l'insegnamento dell'educazione alimentare, degli stili di vita sani e della sostenibilità ambientale nelle scuole.

Allarme obesità infantile: in Italia il 41% di bambini in sovrappeso o obesi

La notizia, riportata da Askanews, è stata diffusa durante una conferenza stampa che ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti del settore. Giorgio Calabrese, medico, nutrizionista e direttore del Comitato scientifico Longaevitas, ha espresso profonda preoccupazione. "Come medici siamo molto preoccupati dall’obesità infantile che è arrivata al 41%, sommando l’obesità vera e propria all’11% e il sovrappeso al 30%. Bisogna agire", ha dichiarato Calabrese, come riportato da Askanews.

Ha inoltre evidenziato le gravi conseguenze a lungo termine di questa tendenza: "Siamo già quasi sicuri che questi ragazzi, che una volta si ammalavano alla nostra età, cioè quando arrivavano ai 70 anni, oggi sono in condizione di potersi ammalare ai trent’anni, ai 25 anni, perché non hanno certezze di tipo nutrizionale." L'intervento nelle scuole è, secondo Calabrese, indispensabile, ma non sufficiente se non accompagnato da una formazione adeguata per gli "educatori": "Bisogna lavorare tanto nelle scuole, ma dobbiamo anche formare i cosiddetti ‘formatori’ dei bambini, i docenti ma anche delle figure professionali, dalla dietista al biologo, dal medico dietologo all’internista, all’igienista, che devono dare la sicurezza ai bambini di vivere molto bene. Aiutateci a raccogliere le firme per questo progetto di legge per introdurre l’insegnamento dell’educazione alimentare nelle scuole."

Salvo Latino, Presidente del Comitato promotore Longaevitas, ha illustrato gli obiettivi dell'iniziativa: "Questa iniziativa nasce da un’esigenza concreta e da un progetto condiviso: restituire centralità all’educazione come strumento di salute, consapevolezza e sviluppo. Il nostro primo obiettivo è raccogliere un grande numero di firme per presentare in Parlamento la proposta di legge d’iniziativa popolare che vuole introdurre, in modo strutturale, l’educazione alimentare nelle scuole."

 La proposta, sviluppata con il supporto del Consiglio Scientifico diretto dal Professor Giorgio Calabrese, è frutto di un lavoro congiunto tra esperti, istituzioni e cittadinanza attiva. Latino ha sottolineato i molteplici benefici: "È un investimento educativo e culturale per la salute pubblica, che risponde all’emergenza di obesità infantile, malnutrizione e sedentarietà. Ma è anche una leva strategica per il futuro del Paese: riduce i costi sanitari, valorizza il Made in Italy, promuove la sostenibilità e la responsabilità sociale. È un progetto strutturale che, a costo zero, può davvero migliorare la qualità della vita", ha concluso.

 L'iniziativa di Longaevitas, associazione APS che promuove stili di vita sani e sostenibili, ha già ricevuto un ampio sostegno. Alla conferenza stampa hanno partecipato esponenti di spicco di Ordini Professionali, Associazioni ed enti. Sandro Gambuzza ha annunciato il prossimo coinvolgimento del CNEL, mentre Luigi Degano di Confagricoltura ha garantito il pieno contributo dell'ordine alla raccolta firme. Hanno espresso piena adesione anche Giorgio Donegani (Consigliere OTAN), Pietro Ruffoni (Healthy Food), Maurizio Scardino (CIA), e Antonio Crabolu, che ha confermato il sostegno ufficiale dell'associazione degli agricoltori. Presenti anche l'Associazione nazionale città dell’olio, Nadia Accetta di Donna donna APS e la giornalista Stefania Corrado. La forte partecipazione delle reti territoriali dimostra un ampio consenso verso il progetto.

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