“De gustibus non est sputazzella”, diceva Totò in un impeto di sapienza laica e dissacrante. Una battuta che dovrebbe campeggiare incisa nel marmo all’ingresso del Pantheon dei sapori, giusto accanto al nome di chi ha osato affiancare la parola “dessert” a “gravy”, quel sugo bianco unto e bisunto che negli Stati Uniti viene servito, con nonchalance, a colazione.
Biscotti e sugo di maiale come dessert nuziale? Selena Gomez e il mistero dell'amore in salsa gravy
Nella fattispecie Selena Gomez, ex stellina Disney e attuale regina di TikTok e fornelli emozionali, la quale ha deciso che al suo matrimonio non ci sarà la classica torta nuziale a tre piani con quinta late di panna e pasta da zucchero, ma i “biscotti e sugo della nonna”.
Una frase che, pronunciata in Italia, porterebbe all’immediato annullamento del sacramento. Ora, sia chiaro: ognuno ha diritto alle proprie scelte. Anche a quelle alimentari. Ma c’è un limite oltre il quale non è più de gustibus, è proprio de disgusti bus che clamorosamente triumphat. Perché la combo proposta da Selena – morbidi paninetti salati (i famigerati biscuits) affogati in una colata lavica di gravy, ovvero grasso di salsiccia, farina e latte con eventuali bonus track di carne tritata – non è un ricordo d’infanzia: è una sfida gastroenterica.
L’idea che questo sia un dessert da matrimonio fa tremare le fondamenta della dieta mediterranea, che inizia a chiedersi se non sia il momento di cambiare il suo motto da “mangia sano” a “fuggi disperato”. Eppure lei, in un video su TikTok, lo annuncia con la tenerezza di chi evoca il profumo del ragù della domenica. “Mi sembra un dessert,” dichiara, con quello sguardo smarrito che solo l’amore (o la disidratazione da salsiccia) può spiegare.
Ma come darle torto? A ognuno il suo madeleine proustiano: c’è chi si commuove con un babà, chi si scioglie con un tiramisù, e chi, come Selena, ha flashback emotivi quando vede colare grasso bianco su un panetto molliccio. Non è solo una questione gastronomica. È antropologica. Perché mentre noi italiani litighiamo sulla crema pasticcera nella pastiera e sulla temperatura ideale del cannolo siciliano, dall’altra parte dell’oceano c’è chi vuole far passare una colazione da motel per camionisti come apoteosi dell’amore coniugale.
Intanto il fidanzato Benny Blanco, produttore musicale e, a quanto pare, sostenitore entusiasta del menù rustico, ha confermato che la data delle nozze è ancora in sospeso a causa dei troppi impegni. Forse stanno cercando un catering che riesca a rendere il gravy fotogenico. O forse stanno discutendo se il biscottino debba essere servito con coriandoli o coriandolo. Dettagli da diva. Va detto, però, che Selena ha provato a rassicurare i più sensibili: “Una piccola torta ci sarà, magari da condividere in intimità con Benny, e forse da congelare”. Ecco, finalmente un barlume di normalità: una torta.
Minuscola. Solitaria. Condannata al gelo eterno. Un dessert criogenico parcheggiato tra i piselli surgelati e gli avanzi di pollo, pronto all’uso per evocare, all’occorrenza, il calore incandescente della prima notte di nozze. Romanticismo 2.0 in versione da freezer. Resta comunque difficile da digerire l’idea - e per gli invitati non solo l’idea, temiamo - che in un ricevimento nuziale tra sete fruscianti, centrotavola floreali da capogiro e posate d’argento tirate a lucido, venga servito un piatto che pare uscito da un brunch post-sbronza di Nashville. Un paradosso squisitamente americano. E mentre negli States i fan plaudono a cotanto colpo di genio, dalle nostre parti si sente mormorare: ma nemmeno una fetta di millefoglie? Un pan di Spagna per sbaglio? Un ricciolo di chantilly? Qui, più che nozze, sembrano prove tecniche di divorzio.