Economia

Diversità di genere nei board: intervista a Corinna zur Nedden, AD di Ambromobiliare

Redazione
 
Diversità di genere nei board: intervista a Corinna zur Nedden, AD di Ambromobiliare

Intervista a Corinna zur Nedden, Amministratore Delegato di Ambromobiliare

Ambromobiliare nel 2021 ha pubblicato uno studio sull’EGM (Euronext Growth Milan), evidenziando che il 39 % delle società quotate non ha neppure una consigliera donna e la media è sotto 1 consigliere donna per board. Un quadro non più conforme ai tempi!

Abbiamo aggiornato il dato ad oggi, e possiamo notare un leggero miglioramento, come si evince dal grafico. Il 33% dei board su EGM è composto da consiglieri dello stesso genere e la media di consiglieri donna nei CdA è di 1,1 unità. Siamo lontano dal dato comparabile del mercato regolamentato dove la legge Golfo-Mosca del 2011 ha introdotto un grande cambiamento, imponendo che almeno un terzo dei posti in Cda debba essere riservato al genere meno rappresentato e dove il Codice di autodisciplina raccomanda la gender diversity. Noi, come advisor finanziario, proviamo sempre a promuovere l’idea di una governance equilibrata nel processo di IPO, anche su EGM, ma non sempre veniamo ascoltati.



Dal LinkedIn risulta che ha parlato alla Camera dei Deputati delle quote rosa nelle società quotate. Qual è stato il messaggio principale che ha voluto trasmettere ai decisori politici italiani?

Qualche anno fa è stato revisionato il regolamento emittenti di EGM, però la quota di genere per i CdA non è stata indicata. Sarebbe stato molto facile inserire la quota nel regolamento, com’è stato aggiunto anche l’obbligo del consigliere indipendente, ma invece è stato omesso.

Lei ha detto che “nell’investimento, un gruppo misto femminile e maschile prende le decisioni migliori”. Con la sua esperienza può confermare questa affermazione?

Non lo dico io, ma ci sono diversi studi che confermano la maggiore efficienza dei board misti. All’Università di Harvard studiano il fenomeno dagli anni Sessanta. L’Harvard Business Review ha solo recentemente pubblicato un nuovo studio che attribuisce alle aziende con Consigli “misti” un risk management migliore e scelte più oculate in termini di governance. Aziende con un board equilibrato (in termini di gender e diversity) sono meno coinvolte in frodi, corruzione e altre pratiche non etiche.

Quanto pesa oggi la pressione degli investitori istituzionali e ESG sulla spinta alla diversity di genere nei board? Avete casi in cui la richiesta di gender balance è stata decisiva per un’esitazione o accelerazione nel supporto finanziario?

Ci sono fondi, non tantissimi, che non investono se l’azienda non raggiunge un certo livello di governance. Tali fondi mandano le carte della quotanda a istituti terzi incaricati di valutare l’adeguatezza della governance per il modello di business. Quindi l’attenzione verso questi temi c’è e sentiamo comunque che si sta alzando. Cito solo una persona: Maria Luisa Gota, responsabile della divisione Asset Management di Intesa Sanpaolo e amministratore delegato di Eurizon Capital sgr che ha affermato in un convegno il mese scorso che - dalla loro prospettiva di investitori – rilevano una maggiore performance tra le aziende quotate più virtuose dal punto di vista della governance rispetto a quelle con le pratiche più deboli.

Ambromobiliare è attiva come IPO advisor nell’Equity Capital Market da più di vent’anni, con oltre 70 IPO. Osservando le aziende interlocutrici, quale tendenza di genere nota oggi nei team executive e nei board?

C’è una leggera apertura al tema, chi più e chi meno. Sicuramente ci sono già più donne al livello manageriale, ma al livello board è ancora difficile come abbiamo detto prima. Solo ultimamente mi hanno ribadito in un progetto di IPO che i fondatori non gradiscono donne nel Consiglio. Siamo nell’anno 2025 e devo ancora sentire queste affermazioni. Sinceramente mi cadono le braccia. Comunque sia, le donne al vertice rimangono poche. Il numero di CEO donne nelle quotate è di 18, grazie soprattutto alle società più piccole. Con una regolamentazione più forte sull’EGM si potrebbe accelerare ancora indurre questo cambiamento nelle società più piccole, anche perché, se i sistemi non vengono forzati a cambiare, si autoriproducono. Sistemi maschili producono schemi maschili.

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