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Mercati Azionari 2024: crescita eterogenea tra incertezze geopolitiche e debolezza economica nell’area euro

 
Il 2024 ha segnato un andamento generalmente positivo per i mercati azionari europei e statunitensi, ma con una spiccata eterogeneità, influenzata da fattori come le crescenti tensioni geopolitiche e una crescita economica debole, soprattutto nell'area euro. In evidenza, l’S&P500 che ha messo a segno una crescita di circa il 23%. In Europa, invece, l’EuroStoxx50 ha registrato un più modesto incremento dell’8%, evidenziando un panorama complesso e diversificato tra i vari Paesi. Tra i protagonisti europei: la Germania ha dominato la scena con il Dax40 in crescita del 19%, seguita dalla Spagna, dove l’Ibex35 ha guadagnato il 15%, e dall’Italia, con il FtseMib in rialzo del 13%. Diversa la situazione in Francia: il Cac40 ha chiuso l’anno con un calo del 2%, unico segno negativo tra i principali indici. Un mix di risultati che riflette le sfide e le opportunità di un anno complesso, ma vivace sui mercati finanziari.

Questi alcuni dei contenuti del Rapporto “Tendenze e sfide per il settore finanziario italiano”, pubblicato oggi dalla Consob.

Dallo studio emerge che nei portafogli delle famiglie a stelle e strisce il rapporto tra liquidità e strumenti di mercato era nel 2024 al 17%, segnalando che il risparmio entra in un circolo virtuoso e che va a finanziare le imprese e l’economia reale. Nell’eurozona, invece, il rapporto è al 60%, un dato che evidenzia l’esigenza di efficientare i mercati finanziari per far sì che assolvano appieno alla loro funzione di motore della crescita, offrendo ai risparmiatori l’opportunità di investimenti redditizi e diversificati. L’Italia, con il suo 48%, risulta, però, in una posizione migliore rispetto a quella della media dell’eurozona. Seimilacinquecento miliardi di euro è la cifra che dovrebbe affluire sui mercati dei capitali dell’eurozona per allineare i venti Paesi dell’area euro agli Stati Uniti nel rapporto tra liquidità disponibile in contanti e sui conti correnti bancari e il totale degli strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni, quote di fondi comuni, prodotti assicurativi e pensionistici.

Tra gli altri elementi rilevati nello studio emerge la crescente correlazione, in particolare negli Stati Uniti, tra l’andamento dei mercati azionari e l’andamento delle quotazioni del bitcoin. Nel corso 2024, infatti, i prezzi della principale criptovaluta hanno mostrato dinamiche tendenzialmente sempre più allineate a quelle degli indici di Borsa.

Il Rapporto conferma, inoltre, che il fenomeno del delisting continua a interessare i mercati dell’eurozona e, in particolare, l’Italia, e che per favorire un maggiore sviluppo dei mercati occorre incoraggiare anche la partecipazione degli investitori istituzionali. Sul mercato azionario italiano Euronext Milan la quota di capitalizzazione media riferibile agli istituzionali è superiore al 30% per le società più grandi, ma scende a circa 11% per le PMI quotate.    

Per facilitare l’accesso ai mercati dei capitali da parte delle imprese e consentire che maggiori risorse finanziarie affluiscano nei mercati pubblici è importante proseguire nella semplificazione del quadro normativo e intensificare le attività di educazione finanziaria per famiglie e imprese, in particolare Pmi, nell’ottica di favorire la transizione dall’Unione dei mercati dei capitali alla più ambiziosa e inclusiva Unione del risparmio e degli investimenti.

Il Rapporto, coordinato da Paola Deriu e Valeria Caivano, è stato curato da Francesco Fancello, Monica Gentile, Alberto Noè, Lucia Pierantoni e Greta Quaresima.
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