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Confartigianato all’Ue: Mpi siano al centro delle politiche di coesione

 
Confartigianato all’Ue: Mpi siano al centro delle politiche di coesione
Si è svolto oggi il webinar “Il futuro delle politiche di coesione e le prospettive per le mPMI”, promosso da Confartigianato in collaborazione con OReP – Osservatorio sul Recovery Plan, in un momento chiave per il futuro delle politiche europee di sviluppo.

L’iniziativa ha offerto un’occasione di confronto tra istituzioni, esperti ed esponenti del mondo produttivo, con l’obiettivo di analizzare il ruolo strategico delle micro, piccole e medie imprese (mPMI) nel nuovo scenario che si apre con la fine del ciclo di programmazione 2021–2027 e l’avvio del dibattito sul prossimo bilancio UE a lungo termine.

Al centro dell’evento, i cui lavori sono stati condotti da Gaetano Scognamiglio, Presidente di Fondazione Promo PA, la presentazione del rapporto “Il futuro delle politiche di coesione dal punto di vista dell’artigianato, delle mPMI e dell’impresa diffusa in Italia e in Europa”, elaborato da Confartigianato insieme alla Fondazione Promo PA. L’analisi, illustrata da Annalisa Giachi, Responsabile Ricerche di Promo PA, ha evidenziato come, nonostante la centralità delle mPMI nel tessuto economico italiano, l’accesso ai fondi di coesione sia stato spesso ostacolato da criticità strutturali. Il monitoraggio sull’utilizzo dei fondi FESR 2014–2020 mostra infatti come molte imprese abbiano incontrato difficoltà dovute alla complessità delle procedure di rendicontazione, all’eccessiva onerosità dei controlli e alla scarsa efficacia di alcuni pacchetti di aiuto, come quello del settembre 2024. A queste si aggiungono ostacoli nell’adozione di tecnologie innovative e una diffusa mancanza di competenze tecniche e gestionali all’interno delle imprese stesse.

Dai dati emersi, Confartigianato e OReP hanno lanciato una serie di proposte concrete: semplificare le procedure di accesso ai fondi, rivedere la governance delle politiche di coesione, valorizzare il ruolo delle micro e piccole imprese, favorire la loro inclusione nel mercato degli appalti pubblici e promuovere un’integrazione più efficace tra politiche di coesione, difesa e sviluppo industriale.

“C’è bisogno di cambiamento, ma nella direzione giusta: bisogna semplificare l’accesso ai fondi per le piccole imprese, non snaturarne la destinazione,” ha dichiarato Bruno Panieri, Direttore delle Politiche Economiche di Confartigianato. “Vanno evitati accorpamenti o riassegnazioni delle risorse che potrebbero ridimensionare le finalità originarie di questi strumenti”.

Durante il webinar, Federica Busillo, Direttore dell’Ufficio per le Politiche di Coesione Europee presso il Dipartimento per le Politiche di Coesione e il Sud, ha ribadito la necessità di una visione condivisa: “Le politiche di coesione sono un elemento essenziale per lo sviluppo dei territori. Servono collaborazione e unità d’intenti tra istituzioni e parti sociali per affrontare un negoziato europeo che sarà tutt’altro che semplice. Dobbiamo agire insieme per garantire risultati concreti per le nostre imprese”.

Una visione rilanciata anche da Gustavo Piga, economista e docente all’Università di Roma Tor Vergata, che ha sottolineato l’urgenza di definire politiche di coesione più attente alle esigenze e alle potenzialità delle mPMI. Sulla stessa linea gli interventi dei rappresentanti di Forum Disuguaglianze Diversità, IFEL e Regione Marche, tutti concordi sulla necessità di rafforzare il legame tra coesione e impresa diffusa.

Il confronto si è svolto proprio nel giorno in cui la Commissione europea ha presentato la proposta per il quadro finanziario pluriennale 2028–2034. La partita sul futuro delle politiche di coesione è appena iniziata, ma per Confartigianato la rotta da seguire è chiara: sostenere l’artigianato e le micro e piccole imprese significa rafforzare l’economia reale e i territori. E questo, è stato il messaggio condiviso, dovrà restare al centro dell’agenda europea.
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