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Inflazione UK al 3%: le sfide della BoE

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm*
 

A gennaio l'inflazione del Regno Unito si è attestata al 3% su base annua, leggermente al di sopra delle previsioni. I trasporti, i prodotti alimentari, le bevande analcoliche e l'istruzione sono stati i principali fattori di aumento.

L'inflazione core, che esclude i costi energetici e alimentari, è salita al 3,7%, in linea con le stime del consensus. L'Office for National Statistics (ONS) ha ipotizzato che l'introduzione dell'IVA sulle rette scolastiche private possa essere all'origine dell'aumento dei prezzi dell'istruzione.

Questo dato evidenzia le sfide che la Banca d'Inghilterra continua a dover affrontare per tornare a un'inflazione del 2%. Verso la fine del 2024 c'era ottimismo sulla possibilità che nel 2025 la banca centrale del Regno Unito riducesse i tassi su base trimestrale, e alcune stime prevedevano addirittura cinque o sei tagli nel corso dell'anno.

Tuttavia, le pressioni inflazionistiche in essere, comprese la crescita sostenuta dei salari e la possibilità di un aumento dei dazi commerciali, potrebbero limitare il margine di manovra per ulteriori tagli dei tassi nel 2025.


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