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Fed taglia ancora, occhi puntati per una possibile pausa a gennaio

di Eric Winograd, US Economist di AllianceBernstein
 
Fed taglia ancora, occhi puntati per una possibile pausa a gennaio
“Come ampiamente atteso, nella giornata di ieri il FOMC ha tagliato il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo nel nuovo intervallo compreso tra il 3,50% e il 3,75%. Dalle dichiarazioni è emerso tuttavia il segnale di possibile pausa già a gennaio: il comitato ha sottolineato che “entità e tempistica” di ulteriori interventi dipenderanno dai dati, una cautela assente nella riunione precedente e storicamente indicativa di un atteggiamento attendista.

Anche durante la conferenza stampa, il presidente Jerome Powell ha confermato questo approccio, rafforzando l’idea che non sono previsti tagli a gennaio: con i tassi ora all’interno del range stimato come neutrale, Washington si dice «ben posizionata per osservare l’evoluzione dell’economia». Non si tratta di un impegno esplicito a non intervenire, ma l’orientamento di base appare chiaro: una pausa nella prossima riunione è la linea prevalente.

Cosa potrebbe spingere la Fed a tagliare? L’eventuale indebolimento del mercato del lavoro. L’ultimo report occupazionale risale a settembre e, se le prossime statistiche dovessero segnalare un ulteriore indebolimento, il FOMC potrebbe intervenire nuovamente. A mio avviso, un mercato del lavoro più debole fornirebbe un argomento solido per ridurre i tassi almeno fino al 3% nei prossimi mesi, con margine per ulteriori riduzioni successivamente. Se il mercato del lavoro dovesse invece mantenersi solido, il ritmo delle riduzioni sarà determinato principalmente dall’andamento della disinflazione. Con la progressiva esclusione degli effetti dei dazi nel calcolo dell’inflazione su base annua, questa dovrebbe riprendere a scendere, aprendo così la strada a nuovi tagli dei tassi.

Washington ha inoltre anticipato che il proprio bilancio tornerà a espandersi per garantire «riserve ampie» nel sistema. Non si tratta di una sorpresa, anche se alcuni avevano ipotizzato che l’espansione potesse slittare a gennaio. È importante sottolineare che non si tratta di una misura di politica monetaria né di un nuovo QE: si tratta di un intervento tecnico di gestione delle riserve, volto a mantenere livelli adeguati per il corretto funzionamento dei mercati monetari. La Fed riprenderà quindi acquisti regolari di Treasury bills per circa 40 miliardi di dollari al mese, con un impatto probabilmente limitato ai mercati monetari e alla parte più corta della curva dei rendimenti."
 
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