La famigerata sorellanza femminile per me è sempre stata una sorta di unicorno, ne parlano tutti ma nessuno l’ha mai visto: del resto Oscar Wilde scriveva che le donne tra loro si chiamano sorelle dopo essersi definite in molti altri modi. Perciò sono piacevolmente stupita dall’alzata di scudi, o di guantoni che dir si voglia, di Elisabetta Canalis, accorsa a difendere l’amica Alessia Marcuzzi dopo che è stata demolita dalle critiche per la sua performance sanremese: il commento più pietoso ha accomunato la conduttrice alle oche (animali intelligentissimi, peraltro). Il vespaio si scatena quando Marcuzzi, anche detta “la Pinella” ringrazia su Instagram Carlo Conti e tutti coloro che le sono stati vicini durante la finale del Festival appena concluso, parlando di “serata indimenticabile”. Così, mentre l’amica Canalis commenta: “Devi condurre tu un’edizione intera, lo dico sempre”, gli utenti, followers della Marcuzzi compresa, si scatenano in una gara all’insulto, accusando l’ex velina di ipocrisia perché, secondo loro, un’amica vera avrebbe dovuto dire alla malcapitata che il suo esordio a Sanremo è stato da dimenticare.
Aizzati dall’intervento della Canalis, coloro che hanno trovato fuori luogo modi e tempi della conduttrice romana sul palco più desiderato e temuto d’Italia, ne hanno snocciolate di tutti i colori: c’è chi le ha dato dell’ubriaca e della ragazzina, e chiedono alla Canalis quale serata abbia effettivamente visto. “Ma l’hai vista sul palco?”; “Ipocrita!” e via di amenità in amenità. Perciò a un certo punto la showgirl sarda è sbottata: “La vera amicizia è essere obiettivi e non andare come caproni dietro al gregge per prendere consensi. Essere oneste significa esporsi anche se il tuo giudizio non è affine a quello degli altri. Alessia è non brava, di più, e lo dico da spettatrice, se c’è lei in un programma io lo guardo volentieri perché so che sarà divertente perché so che, in tutta quella austerità ed istituzionalità, lei alleggerisce tutto”. Mentre la gente si sbrana sui social per le vallette (ma sì, diciamolo) di Conti, per ora, saggiamente, la Marcuzzi ha deciso di rimanere in disparte, probabilmente perché ha capito che il vero zeitgeist di Sanremo e della narrazione tutta ormai è l’emotività, e quindi sbranatevi pure, qualcosa resterà. Fa pure rima.